I Disastri della Guerra: Morte, Carestia e Satira In Bianco e Nero
I Disastri della Guerra Goya
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Data di Realizzazione
1810-1820
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Tecnica
Acquaforte ed acquatinta su carta
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Numero di Incisioni
82
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Dove si Trova
Collezioni varie
Informazioni su I Disastri della Guerra
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Si tratta di una serie di incisioni inerenti alle conseguenze dell’invasione della Spagna da parte di Napoleone Bonaparte
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Ci sono 3 temi principali: guerra, carestia e satira verso il clero e la monarchia
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Ci sono varie edizioni, presenti in diverse collezioni del mondo
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Goya non utilizza colori per rendere al massimo la drammaticità delle scene che mostra, alcune molto cruente e violente
Contesto Storico
Nel 1804, Napoleone Bonaparte diventa Imperatore della Francia.
E vuole sempre più potere.
Sulla mappa, la Spagna ha un accesso fondamentale sul mar Mediterraneo e vuole conquistarla.
Napoleone sa che Carlo IV, il re di Spagna al tempo (protagonista con i suoi parenti del quadro di Goya la Famiglia di Carlo IV) è debole e può essere manipolato e deposto con facilità.
Così comincia a sussurrargli di attaccare il Portogallo e di non temere, poiché le truppe francesi lo avrebbero sostenuto.
Alla fine, il bottino di guerra sarebbe stato spartito tra Francia e Spagna (in particolare con Manuel Godoy, il ministro Spagnolo con cui Napoleone ha contatti e che tra l’altro è una figura chiave nella storia della Maja Desnuda di Goya).
Gli spagnoli accettano e cadono nella trappola.
Nel Novembre 1807, 25.000 soldati francesi entrano in territorio spagnolo con la scusa di dare una mano nell’imminente guerra contro il Portogallo.
Nel giro di qualche mese, i francesi mostrano le loro vere intenzioni ed ormai è troppo tardi: Manuel Godoy viene catturato e Carlo IV è costretto ad abdicare.
Sale così al trono Ferdinando VII, il quale cerca uno spiraglio di collaborazione con la Francia.
Ma Napoleone non ne vuol sapere nulla. Sa che la sua famiglia è debole, ed è meglio che al suo posto governi Giuseppe Bonaparte, fratello dell’imperatore francese.
E così accade.
Goya rimane senza parole.
Anche lui era rimasto affascinato dagli ideali della Rivoluzione Francese, e sperava che loro fossero una ventata di novità per liberare la Spagna da storici problemi di potere.
Ma quando Napoleone svela il suo piano, è tutto finito.
In tutto questo, Francisco Goya riesce a mantenere il suo ruolo di pittore di corte, ma è costretto a fare dei ritratti anche dei nuovi “padroni”, compreso Giuseppe Bonaparte.
Non avendo altra scelta, il pittore spagnolo comincia a lavorare su un progetto parallelo, che poi porterà alla nascita dei Disastri della Guerra.
I Disastri della Guerra: Caratteristiche
Si tratta di una serie di 82 incisioni, che possono essere suddivise in 3 temi principali:
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Guerra
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Carestia
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Allegorie culturali e politiche
Soltanto alcune delle incisioni sono datate ed è stato possibile catalogarli in generale seguendo alcuni degli eventi storici rappresentati.
Curiosità
L’incisione n.1 è stata tra le ultime ad essere completata, proprio dopo la fine della guerra.
Il pensiero di Goya cambia con l’evolversi delle situazioni: nelle incisioni che fanno parte della sezione Guerra, sembra provare una simpatia per i combattenti spagnoli, mostrando il lato più crudele degli avversari francesi.
Scorrendo le incisioni però, si nota che non c’è alcuna differenza tra il comportamento degli spagnoli e dei francesi in guerra.
Alla fine diventa tutto così distorto al punto che non ha più fiducia in nessuno.
Curiosità
Disastri della Guerra non è stata pubblicata subito, a causa delle ripercussioni politiche da parte del re e delle autorità.
Sezione 1: Guerra (Dall’Incisione 1 alla 47)
La prima parte delle Incisioni mostra gli orrori della guerra avvenuti durante il conflitto contro i soldati di Napoleone.
Ci sono corpi tagliati, violenza e morte da ogni parte.
Ed a pagare sono i civili: se un conflitto viene vinto dagli spagnoli, i civili cercano i loro familiari sul campo di battaglia; se perdono, invece, si danno alla fuga per non essere catturati o uccisi dai francesi.
In nessuna delle incisioni non c’è un eroe. Goya non si concentra su singoli partecipanti o personalità famose: i protagonisti sono tutti anonimi.
Curiosità
L’unica eccezione potrebbe essere costituita dall’incisione n.7 intitolata Che coraggio! che mostra un evento con protagonista Agustina de Aragón, l’eroina di Saragozza che ha supportato i difensori della città durante l’assedio che è costata la vita a più di 54.000 spagnoli.
Sezione 2: Carestia (Incisioni 48-64)
Questa sezione è dedicata agli effetti della carestia che ha annientato la Spagna (ed in particolare Madrid) dall’Agosto del 1811 fino al momento in cui sono arrivate le truppe inglesi di Wellington a liberare la città dall’esercito di Napoleone.
La situazione era così tragica al punto che hanno perso la vita più di 20.000 persone.
La mancanza di cibo è stata causata dalla presenza dei soldati di Napoleone e banditi che lungo la strada intercettavano i rifornimenti diretti verso la città.
Nei suoi lavori Goya, però, non si concentra sui motivi che hanno causato la scarsità di cibo, ma sugli effetti della situazione sulla popolazione.
Curiosità
Anche se la maggior parte degli eventi di questa serie sono legati ai fatti di Madrid, Goya non mostra né eventi né luoghi riconoscibili.
La mancanza di materiali durante la carestia hanno compromesso anche la qualità delle stampe, al punto che l’artista è stato costretto ad utilizzare delle vecchie incisioni come base dopo averle cancellate.
Sezione 3: Borbone e Clero (Incisioni 65-82)
Questa sezione è chiamata anche caprichos enfáticos ed è stata completata tra il 1813 ed il 1820.
Gli eventi riportati in queste incisioni coprono il periodo che va dal 1813 al 1820, passando dalla caduta di Ferdinando VII fino al suo ritorno al trono.
Goya presenta delle scene allegoriche che criticano la situazione politica dopo la guerra. Anche se c’è pace, c’è una repressione senza precedenti.
Se la prende anche con il clero e lo accusa di approfittarsi del popolo ignorante per accumulare ricchezza e sfrutta il proprio potere per supportare il re.
L’artista deve aver completato tutto prima di lasciare la Spagna nel 1824.
Stile
Oltre alle incisione, ci sono giunti molti disegni preparatori, e sono tutti numerati in modo diverso rispetto alla versione finale.
L’album completo di incisioni comprende 85 lavori (82 della serie più 3 piccoli Prigionieri realizzati nel 1811).
Con l’avanzare dei lavori, Goya termina la carta di qualità, al punto che è stato costretto a distruggere anche due quadri paesaggisti di inizio secolo, per riutilizzarlo in seguito per eseguire diverse stampe.
Goya non usa colori. Ritiene che la luce, ombre e sfumature siano la soluzione migliore per rappresentare la realtà ed il lato primitivo degli uomini.
Ha lavorato su questa serie più per la propria soddisfazione piuttosto che per mostrarli in pubblico.
Descrizione di Tutte Le Incisioni dei Disastri della Guerra
Qui sotto trovi la descrizione di ogni singola incisione della serie. Se cerchi una in particolare, premi sul nome che ti interessa e scopri tutti i dettagli.
Ecco la descrizione di ogni singola incisione della serie I disastri della guerra.
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Sezione 1: Guerra
- Triste presentimento di ciò che accadrà
- Con o senza ragione
- Con o senza ragione
- Le donne infondono coraggio
- E sono feroci
- Ti ci sta proprio bene
- Che Coraggio!
- Succede sempre
- Non vogliono
- Nemmeno loro
- Neanche così
- Per questo siete nati
- Amara presenza
- Com’è duro il paesaggio!
- E non c’è rimedio
- Ne approfittano
- Non convergono
- Seppellire e tacere
- Non c’è più tempo
- Curarli e poi avanti!
- Sarà la stessa cosa
- Tanto e più
- La stessa cosa altrove
- Potranno servire ancora
- Anche questi
- Non si può guardare
- Carità
- Popolino
- Se lo meritava
- Stragi di guerra
- Che affronto!
- Perché?
- Che altro si può fare?
- Per un coltello
- Non si può sapere perché
- Neanche qui
- Questo è peggio
- Barbari!
- Gran impresa, con i morti!
- Qualche vantaggio otterrà
- Fuggono tra le fiamme
- Tutto è sottosopra
- Anche questo
- Io l’ho visto
- Anche questo
- Mai fatto
- Accadde così
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Sezione 2: Carestia
- Pena crudele!
- Carità di una donna
- Madre infelice!
- Grazie alla cicerchia
- Non arrivano in tempo
- Spirò senza rimedio
- Clamori invano
- La cosa peggiore è dover chiedere
- Al cimitero
- Sani e malati
- Non bisogna gridare
- A che serve una tazza?
- Nessuno li aiuta
- Sono di un altro lignaggio
- I letti della morte
- Cadaveri recuperati
- Sui carri al cimitero
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Sezione 3: Allegorie Culturali e Politiche
- Che è questa confusione?
- Strana devozione
- Questa non lo è da meno
- Che pazzia!
- Niente. Si vedrà
- Tutti conoscono la strada
- Contro il bene comune
- I risultati
- Pantomima gattesca
- Questa è la cosa peggiore!
- Riunione di ciarlatani
- L’avvoltoio carnivoro
- Si romperà la corda!
- Si difende bene
- La verità è morta
- Resusciterà?
- Mostro feroce
- Questa è la verità
Sezione 1: Guerra
1. Triste presentimento di ciò che accadrà
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Tecnica
Acquaforte, puntasecca, bulino e brunitoio
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Dimensioni
17,8 x 22 cm
La 1° incisione mostra un uomo inginocchiato vestito con stracci che supplica guardando in alto. Intorno a lui c’è devastazione ed oscurità, tra cui sembrano spuntare dei mostri. Per il protagonista, Goya si ispira alla tradizionale iconografia di Gesù nell’Orto degli Ulivi (che userà di nuovo nell’incisione 16).
2. Con o senza ragione
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, puntasecca, bulino e brunitoio
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Dimensioni
15 x 20,9 cm
I protagonisti sono dei soldati di Napoleone pronti a fucilare dei patrioti spagnoli che cercano di resistere come possono. Quello in primo piano tenta di difendersi con una lancia ed un coltello. Sullo sfondo la guerra continua. In questa incisione Goya rappresenta i francesi con i fucili (che simbolicamente sono delle armi impersonali), mentre gli spagnoli usano delle armi bianche (queste rappresentano l’onore).
3. Con o senza ragione
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, puntasecca, bulino e brunitoio
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Dimensioni
16,2 x 22,3 cm
Questa incisione ha lo stesso titolo della precedente e mostra ciò che accade quando regna l’assenza di ragione. Il protagonista è un patriota impazzito armato con ascia. Per la patria è pronto a giustiziare un soldato francese ai suoi piedi, il quale chiede pietà con il compagno. Nel frattempo, sullo sfondo uno spagnolo accoltella il nemico.
4. Le donne infondono coraggio
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, puntasecca, bulino e brunitoio
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Dimensioni
15,7 x 20,7 cm
Una donna colpisce mortalmente un soldato di Napoleone. La sua compagna si difende dal nemico che cerca di bloccarla per i capelli. Questa incisione mostra come anche le donne hanno partecipato alla guerra, quando in passato era una “attività soltanto per gli uomini”.
5. E sono feroci!
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Tecnica
Acquaforte, acquatinta, brunita e puntasecca
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Dimensioni
15,8 x 21 cm
Il titolo continua l’incisione precedente. Qui Goya mostra quali sono gli effetti della disperazione sui membri più deboli della società. In situazioni del genere sono pronti ad aggredire senza pietà, come la donna che ferisce un soldato francese con la lancia per difendere suo figlio. Ma la follia porta a fare del male anche verso sé stessi, come la donna in basso a sinistra pronta a suicidarsi.
6. Ti ci sta proprio bene
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Tecnica
Acquaforte, guazzo e bulino
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Dimensioni
14,4 x 21 cm
Un soldato francese morente è circondato dai compagni sul campo di battaglia, mentre in lontananza continua il conflitto. Qui Goya “scherza” sulla gloria promessa ai soldati prima della guerra che non si concretizza, lasciandoli dei morti senza identità.
7. Che coraggio!
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Tecnica
Acquaforte, acquatinta, puntasecca, bulino e brunitoio
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Dimensioni
158, x 20,9 cm
Questa è il contrario dell’incisione 5, dove mostra ciò che succede quando la ragione guida l’azione. La protagonista è una donna pronta ad attivare un cannone per colpire i nemici. È un’azione che richiede freddezza, soprattutto in una situazione del genere, dove la donna passa su un mucchio di cadaveri che si sono immolati per il conflitto. Questa incisione esalta tutte le eroine di guerra (infatti è mostrata di schiena per restare anonima).
8. Succede sempre
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Tecnica
Acquaforte e puntasecca
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Dimensioni
17,8 x 21,9 cm
Un soldato napoleonico a cavallo cade sul campo, mentre dietro altri cavalieri galoppano. Il cavallo è simbolo di forza, ma la sua troppa velocità può causare incidenti, come in questo caso.
9. Non vogliono
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Tecnica
Acquaforte, acquatinta, puntasecca e bulino
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Dimensioni
156, x 20,9 cm
Un soldato napoleonico tenta di violentare una donna, approfittando del paesaggio desolato; così abbassa la guardia e non si rende conto che c’è un’altra donna pronta a colpirlo con un pugnale. La violenza sessuale purtroppo era un evento troppo frequente durante la guerra.
10. Nemmeno loro
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Tecnica
Acquaforte e bulino
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Dimensioni
15 x 20,9 cm
Questa incisione continua il tema del lavoro precedente. Protagoniste sono delle donne che cercano di sfuggire alla presa dei soldati napoleonici.
11. Neanche così
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, puntasecca e bulino
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Dimensioni
16,2 x 21,3 cm
Simile ai due lavori precedenti. Qui un soldato francese trascina sotto un portico (o una grotta) una madre che abbandona la sua bambina. Sullo sfondo si vede un altro soldato che violenta una donna mentre lei invoca pietà. Guardando ancora più lontano si intravede una chiesa.
12. Per questo siete nati
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, puntasecca e bulino
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Dimensioni
16,2 x 21,3 cm
Un uomo passa tra un enorme numero di cadaveri mentre vomita sangue. Presto morirà anche lui in questo luogo isolato dove domina la morte.
13. Amara presenza
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, bulino e brunitoio
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Dimensioni
14,3 x 16,9 mm
C’è un uomo legato di spalle sulla sinistra: si tratta del marito della donna che due soldati napoleonici vogliono violentare. A destra si vede un altro soldato con una dona.
14. Com’è duro il passaggio!
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Tecnica
Acquaforte, guazzo brunito, puntasecca e bulino
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Dimensioni
14,3 x 16,8 cm
Un condannato a morte per impiccagione viene portato sulla scala da 3 soldati. Un frate cerca di dargli conforto, mentre sullo sfondo si vedono due morti impiccati; a destra un altro prigioniero si prepara ad incontrare la morte. In questa incisione Goya rappresenta bene la morte simultanea in più luoghi.
15. E non c’è rimedio
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Tecnica
Acquaforte, puntasecca, bulino e brunitoio
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Dimensioni
14,2 x 16,8 cm
Un prigioniero spagnolo sta per essere fucilato dai soldati di Napoleone. dietro di lui un altro subisce la stessa sorte, così come ai piedi dei protagonisti ce ne è un altro ancora. Gli aggressori sono anonimi e non possono essere fermati.
16. Ne approfittano
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, puntasecca, bulino e brunitoio
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Dimensioni
16,2 x 23,7 cm
Ci sono due soldati napoleonici che rubano abiti ai prigionieri senza vita. Per il cadavere al centro Goya si ispira alla Deposizione di Cristo, un soggetto molto frequente nella pittura religiosa cattolica.
17. Non convergono
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Tecnica
Acquaforte, puntasecca, bulino e brunitoio
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Dimensioni
14,8 x 21,8 cm
Mentre la battaglia infuria sul lato destro, due ufficiali di Napoleone discutono su quali ordini seguire.
18. Seppellire e tacere
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Tecnica
Acquaforte, guazzo brunito, puntasecca e bulino
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Dimensioni
16,3 x 23,7 cm
Una coppia chiude il naso per non sentire l’odore dei cadaveri ai loro piedi (sono tutti senza vestiti perché gli sono stati sottratti, come mostrato nell’incisione precedente). Qui la morte è protagoinsta.
19. Non c’è più tempo
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, puntasecca, bulino e brunitoio
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Dimensioni
16,6 x 23,9 cm
Un ufficiale mamelucco per ristabilire ordine (o per avvisare i suoi compagni in vista del nemico che si sta avvicinando) dice ai suoi compagni di smettere di violentare le donne. Non c’è più tempo. I cadaveri sono di coloro che cercavano di difenderle.
20. Curarli e poi avanti!
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, bulino e brunitoio
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Dimensioni
16,2 x 23,7 cm
Ci sono dei soldati francesi feriti, quasi morti che vengono curati per tornare a combattere. Si vedono altri cadaveri con intorno la natura senza vita, come si vede dagli alberi spezzati. I soldati sulla sinistra, tra l’altro ricordano molto lo schema della Pietà cristiana.
21. Sarà la stessa cosa
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Tecnica
Acquaforte e guazzo brunito
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Dimensioni
14,8 x 21,8 cm
Due uomini stanno mettendo dei cadaveri di combattenti morti uno sull’altro, mentre una donna piange disperata. Il senso di questa incisione è poco chiaro, ma – come nell’incisione precedente – domina la morte.
22. Tanto e più
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Tecnica
Acquaforte, guazzo e bulino
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Dimensioni
16,2 x 25,3 cm
Ancora una volta la morte è la protagonista assoluta. Ci sono dei guerriglieri morti tutti ammassati vicino alle armi che hanno usato per combattere, mentre in lontananza si vede un edificio.
23. La stessa cosa altrove
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, puntasecca e bulino
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Dimensioni
16,2 x 24 cm
Simile all’incisione precedente, con un grande gruppo di cadaveri.
24.Potranno servire ancora
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Tecnica
Acquaforte e brunitoio
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Dimensioni
16,3 x 26 cm
Dei combattenti spagnoli hanno appena finito di lottare vicino ad una fortezza. Tra loro ci sono degli uomini feriti gravemente; se si rimetteranno, potranno combattere ancora.
25. Anche questi
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Tecnica
Acquaforte, puntasecca e bulino
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Dimensioni
16,5 x 23,6 cm
Continua il tema dell’incisione precedente, questa volta ambientato in un ospedale. Ci sono morti, altri sopravvissuti e feriti. È una scena molto dinamica.
26. Non si può guardare
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, puntasecca e bulino
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Dimensioni
14,5 x 21 cm
Dei patrioti vengono fucilati in una grotta: sono uomini, donne e bambini. Gli esecutori sono anonimi e non si vedono e c’è spazio soltanto per la punta delle loro baionette.
27. Carità
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, puntasecca, bulino e brunitoio
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Dimensioni
16,3 x 23,6 cm
Questa è collegata all’incisione 18. I cadaveri i cui vestiti sono stati rubati dai soldati, vengono buttati in una fossa comune. Il titolo dell’incisione è ironico.
28. Popolino
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, bulino, puntasecca e brunitoio
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Dimensioni
17,7 x 22 cm
Un presunto traditore degli spagnoli viene trascinato per strada da una coppia che lo bastona. Il resto del popolo segue ed accetta la situazione (tra cui c’è anche un uomo di chiesa, riconoscibile per il copricapo). Goya chiama queste persone popolino in modo dispreggiativo. Comportandosi così, non sono per niente differenti dal nemico francese.
29. Se lo meritava
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Tecnica
Acquaforte, puntasecca, bulino e brunitoio
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Dimensioni
18 x 22 cm
Continua l’incisione precedente, sempre in tono ironico. Mostra come l’assenza di ragione conduca l’uomo a comportarsi come una bestia.
30. Stragi di guerra
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Tecnica
Acquaforte, puntasecca, bulino e brunitoio
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Dimensioni
14,1 x 17 cm
Una bomba ha distrutto una casa e tutto ciò che conteneva. Il corpo di una donna cade su altri cadaveri distrutti dall’esplosione. Questa scena è ispirata ai idisastri di Saragozza.
31. Che affronto!
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Tecnica
Acquaforte, acquatinta, brunita e puntasecca
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Dimensioni
15,5 x 20,8 cm
Un soldato francese è indignato e pronto a liberare 3 presunti collaboratori di Napoleone impiccati dagli spagnoli, mentre un suo compagno regge le gambe del giustiziato per non farlo cadere. A sinistra un soldato blocca una donna mentre un altro l’aggredisce. Qui – come in altre incisioni – la natura non è un dettaglio di bellezza, ma di tortura.
32. Perché?
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, bulino e brunitoio
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Dimensioni
15,7 x 20,9 cm
Tre soldati francesi stanno impiccando un patriota spagnolo. Il prigioniero soffre in modo atroce, prossimo a soffocare. Anche qui l’albero si trasforma in uno strumento di tortura.
33. Che altro si può fare?
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, bulino e brunitoio
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Dimensioni
15,7 x 20,7 cm
Un gruppo di mamelucchi blocca un prigioniero nudo mentre gli viene tagliato l’inguine. È un atto crudele che dimostra come, in assenza di ragione, l’uomo diventa una bestia.
34. Per un coltello
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Tecnica
Acquaforte, guazzo brunito, puntasecca e bulino
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Dimensioni
15,7 x 20,8 cm
Con la salita al potere del re francese Giuseppe I nel 1809, ogni minimo crimine poteva condurre alla condanna. Anche avere un coltello con sé poteva essere un motivo più che sufficiente. In questo caso il coltello è appeso al corpo del colpevole e sopra si legge la sentenza di condanna a morte. Tra le mani ha un crocifisso, quindi si affida alla religione. Sullo sfondo, le persone sono disperate.
35. Non si può sapere perché
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Tecnica
Acquaforte, guazzo brunito, puntasecca e bulino
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Dimensioni
15,4 x 25,6 cm
Un gruppo di spagnoli vengono giustiziati, forse o perché hanno delle armi con sé (sarebbero quelle che pendono dal loro collo) o perché sono delle spie. Hanno un’espressione disperata. Qui Goya “ironizza” sulla giustizia francese, che non ha nulla di giusto.
36. Neanche qui
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Tecnica
Acquaforte, guazzo brunito, puntasecca e bulino
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Dimensioni
15,7 x 20,8 cm
Questa è il seguito dell’incisione precedente. Un combattente è impiccato con la sua cintura ad un albero e per di più viene umiliato con i calzoni abbassati. La morte è protagonista, fatta eccezione per l’uomo sulla destra che osserva la scena senza la minima reazione.
37. Questo è peggio
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Tecnica
Acquaforte, guazzo e puntasecca
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Dimensioni
15,7 x 20,8 cm
Un prigioniero nudo è impalato su un albero secco e gli sono state tagliate le braccia. In basso a destra si vedono altri soldati di Napoleone armati di sciabola e coltello mentre mutilano un altro prigioniero, mentre sulla sinistra un altro militare porta un cadavere verso il gruppo.
38. Barbari!
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Tecnica
Acquaforte, acquatinta brunita e puntasecca
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Dimensioni
15,5 x 20,8 cm
Due soldati di Napoleone sono pronti a fucilare un prigioniero di spalle legato ad un albero, mentre in basso dei suoi compagni assistono alla scena.
39. Gran impresa, con i morti!
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Tecnica
Acquaforte, guazzo e puntasecca
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Dimensioni
15,6 x 20,8 cm
I cadaveri sono di tre presunti traditori che hanno collaborato con i francesi. Uccisioni del genere con messa in mostra dei resti delle vittime era una pratica comune tra il popolino. Qui Goya critica l’inutile violenza e l’ignoranza, dimostrando che anche gli spagnoli – quando non c’è ragione – non sono migliori dei francesi.
40. Qualche vantaggio otterrà
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Tecnica
Acquaforte, puntasecca e bulino
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Dimensioni
17,7 x 22,1 cm
Una persona scalza simboleggia il popolo spagnolo impoverito dal conflitto, mentre combatte contro un bulldog inglese che mostra i canini (il cane simboleggia le truppe inglesi che sono intervenute nel conflitto tra le truppe napoleoniche e gli spagnoli nella speranza di ottenere qualche vantaggio).
41. Fuggono tra le fiamme
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Tecnica
Acquaforte e bulino
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Dimensioni
16,2 x 23,6 cm
C’è stata un’esplosione (si capisce dal bagliore sullo sfondo che mette in mostra i cadaveri all’orizzonte). Quest’incisione è legata alla precedente e forse allude all’esplosione della struttura di Buen Retiro che lavorava le porcellane da parte degli inglesi.
42. Tutto è sottosopra
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Tecnica
Acquaforte e bulino
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Dimensioni
17,8 x 22 cm
Ci sono dei frati domenicani e cappuccini che scappano in ogni direzione. Uno fugge con una borsa piena mentre un altro osserva lo stemma del Sant’Uffizio. Il titolo allude al fatto che l’Inquisizione è stata soppressa da re Giuseppe I il 4 dicembre 1808, e quindi, se in precedenza erano a fuggire le vittime del clero, ora sono quest’ultimi a dover scappare.
43. Anche questo
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Tecnica
Acquaforte ed acquatinta brunita
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Dimensioni
15,7 x 20,9 cm
Segue l’incisione precedente. Ci sono frati di vari ordini che scappano in campagna, mentre altri parlano o riposano. Questa scena allude alla soppressione degli ordini religiosi da parte di Re Giuseppe I il 18 agosto 1809.
44. Io l’ho visto
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Tecnica
Acquaforte, puntasecca e bulino
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Dimensioni
16,1 x 23,9 cm
Molte persone stanno scappando dal paese per l’arrivo dell’esercito napoleonico. Davanti a tutti c’è un sacerdote con la borsa.
45. Anche questo
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, acquatinta, puntasecca e bulino
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Dimensioni
16,6 x 22,2 cm
Incisione legata alla precedente. Qui c’è gente che scappa e che porta con sé alcuni oggetti, figli ed animali (come il maiale a sinistra).
46. Mai fatto
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, acquatinta brunita, puntasecca e bulino
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Dimensioni
15,6 x 20,8 cm
Un soldato di Napoleone uccide un frate mentre altri due lo guardano. A terra c’è un altro monaco morto.
47. Accadde così
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Tecnica
Acquaforte, guazzo brunito, puntasecca, brunitoio, bulino
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Dimensioni
15,6 x 20,9 cm
Due soldati francesi rubano il tesoro inuna chiesa composto da candelieri, calice, croce ed anche un’immagine della Vergine. Stanno scappando appesantiti dal loro bottino, mentre lasciano morire un frate che hanno pugnalato poco prima che si accascia su una balconata.
Sezione 2: Carestia
48. Pena crudele!
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Tecnica
Acquaforte, guazzo brunito e bulino
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Dimensioni
15,1 x 20,8 cm
Con questa incisione inizia la serie dedicata alla carestia causata dalla guerra. Un uomo in piedi con la faccia scoperta osserva dei cadaveri a terra in un paesaggio desolato. C’è anche una mamma che stringe a sé un bimbo senza vita. Assomiglia all’incisione 18.
49. Carità di una donna
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, brunitoio e bulino
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Dimensioni
15,6 x 20,8 cm
Una donna vestita tutta di bianco porta del cibo ai mendicanti. Lì vicino passa un’altra donna in compagnia di un sacerdote in sovrappeso. Questa incisione allude al fatto che re Giuseppe I non è riuscito a combattere la carestia causata dalla guerra e sono stati costretti ad intervenire anche i privati per far fronte alla situazione.
50. Madre infelice!
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Tecnica
Acquaforte, acquatinta brunita e puntasecca
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Dimensioni
15,7 x 20,6 cm
Una madre morta viene trasportata da tre uomini, mentre sua figlia piange e segue il corteo funebre. Il tutto è ambientato in un luogo solitario e tenebroso che rende la scena ancora più triste.
51. Grazie alla cicerchia
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Tecnica
Acquaforte e acquatinta brunita
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Dimensioni
15,6 x 20,5 cm
C’è gente che soffre la fame: uomini e donne avanzano con delle scodelle verso una donna coperta che offre cibo a base di farina di cicerchia. Quest’ultimo è un legume utilizzato come cibo per gli animali perché economico, ma durante la guerra era una soluzione drastica per la sopravvivenza.
52. Non arrivano in tempo
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, puntasecca e bulino
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Dimensioni
15,7 x 20,7 cm
Un’anziana protagonista tutta vestita di bianco tiene su una madre morta con l’aiuto di una ragazza. I soccorsi non sono arrivati in tempo, mentre sullo sfondo si vede un altro morto.
53. Spirò senza rimedio
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, acquatinta brunita, bulino e brunitoio
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Dimensioni
15,6 x 20,9 cm
Sei persone circondano un cadavere (difficile da intravedere per noi) per strada.
54. Clamori invano
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, bulino e brunitoio
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Dimensioni
15,7 x 20,8 cm
Sei persone circondano un cadavere (difficile da intravedere per noi) per strada.
55. La cosa peggiore è dover chiedere
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Tecnica
Acquaforte, guazzo e brunitoio
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Dimensioni
15,6 x 20,8 cm
Degli uomini affamati guardano passare una prostituta che non gli dà attenzione. Sullo sfondo c’è un soldato di Napoleone.
56. Al cimitero
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Tecnica
Acquaforte, guazzo e puntasecca
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Dimensioni
15,6 x 20,8 cm
Due uomini trasportano un cadavere al cimitero (ricorda un po’ la composizione della Deposizione di Caravaggio che Goya deve aver visto a Roma, probabilmente). Sullo sfondo una madre tiene il figlio tra le braccia. Questa incisione ricorda che a Madrid i servizi pubblici non facevano in tempo a raccogliere e seppellire i morti dato il loro numero in costante crescita.
La Deposizione di Cristo di Caravaggio
57. Sani e malati
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Tecnica
Acquaforte, acquatinta, bulino e brunitoio
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Dimensioni
15,7 x 20,9 cm
La carestia ha obbligato molta gente del popolo a cibarsi solo di pane. Cominciano a spuntare sciacalli che producono del pane non sano per guadagnare, facendo ammalare le persone. Goya ritrae le vittime in una struttura.
58. Non bisogna gridare
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Tecnica
Acquaforte, acquatinta, bulino e brunitoio
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Dimensioni
15,7 x 21,1 cm
In primo piano ci sono persone che soffrono per la fame e che si lamentano per la loro condizione. Sullo sfondo intanto passano degli uomini vestiti bene ed in salute; loro sono i francesi che non sono colpiti dalla carestia.
59. A che serve una tazza?
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, acquatinta brunita
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Dimensioni
15,7 x 20,7 cm
Una donna aiuta con una grande tazza di cibo una giovane madre in fin di vita, facendosi supportare da un’altra odnna più anziana. Si vedono cadaveri di ogni genere, anche di bambini, mentre intorno c’è un paesaggio desolato ed oscuro.
60. Nessuno li aiuta
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Tecnica
Acquaforte, acquatinta, bulino e brunitoio
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Dimensioni
15,4 x 20,7 cm
Ci sono adulti e bambini morti a terra a causa della fame. Un povero affamato passa tra loro disperato e si mette le mani in faccia. La scena è ambientata nel deserto, lontano dalla città e da qualsiasi possibile soccorso.
61. Sono di un altro lignaggio
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Tecnica
Acquaforte, gauzza, puntasecca, brunitoio e bulino
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Dimensioni
15,6 x 20,8 cm
Dei poveri affamati tendono la mano per chidere la carità. A destra ci sono dei borghesi e persone che si sono arricchite con la guerra che li ignorano. Qui spunta una donna giovane che guarda dritto verso di noi, estraniata dal resto della scena.
62. I letti della morte
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, puntasecca, bulino e brunitoio
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Dimensioni
17,7 x 22,1 cm
Dei morti coperti da un lenzuolo sono ammucchiati prima di essere sepolti. Tra loro passa una persona coperta da un lenzuolo stracciato che cerca di proteggersi dal cattivo odore emanato dai cadaveri.
63. Cadaveri recuperati
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Tecnica
Acquaforte e acquatinta brunita
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Dimensioni
15,5 x 20,8 cm
C’è un mucchio di cadaveri che deve essere sepolto. Si tratta di morti recuperati per le strade. Si vedono anche delle bare: in quel periodo erano un lusso. Rispetto al disegno preparatorio, Goya ha messo i vestiti sui cadaveri ed ha cancellato i corpi di 4 bambini.
64. Sui carri al cimitero
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Tecnica
Acquaforte, acquatinta, bulino e brunitoio
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Dimensioni
15,6 x 20,9 cm
Degli uomini conducono un carro pieno di cadaveri e stanno caricando anche quello di una ragazza. Dietro altri parlano ancora dei morti. Durante la carestia causata dala guerra, i carri municipali dedicati a questo incarico passavano anche due volte al giorno per raccogliere i cadaveri.
Sezione 3: Allecorie Culturali e Politiche
65. Che è questa confusione?
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Tecnica
Acquaforte, acquatina brunita, guazzo, bulino e brunitoio
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Dimensioni
18 x 22,1 cm
Un soldato a destra sta annotando qualcosa, ma smette di farlo per osservare due donne attaccate all’improvviso dai cani, mentre ci sono altre perosne a fare la fila. Non è chiaro il senso dell’opea, ma forse si riferisce all’evacuazione di Madrid per l’arrivo delle truppe alleate inglesi.
66. Strana devozione
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Tecnica
Acquaforte, acquatinta brunita, guazzo, brunitoio
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Dimensioni
17,7 x 22,2 cm
Un asino sta trasportando una bara con un corpo all’interno (forse è un santo). I credenti intorno si inginocchiano e pregano davanti alla reliquia. L’asino è un animale simbolico che rappresenta arroganza e stupidità. Potrebbero esserci 2 interpretazioni per questa incisione:
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Satira: L’asino è simbolo della stupidità e qui crede di essere venerato dalle persone intorno, quando in realtà non è così
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Critica: Goya potrebbe criticare il popolo che si sottomette alle inutili tradizioni dell’Ancient Régime e quelle antiquate della chiesa (come venerare un cadavere)
67. Questa non lo è meno
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, acquatinta brunita, puntasecca, bulino, brunitoio
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Dimensioni
17,9 x 22 cm
Tre vecchi aristocratici che indossano abiti del ‘700 sorreggono una statua religiosa. Sul fondo se ne vede un altro che porta a sua volta un’altra statua lungo la processione. Con questa incisione Goya critica la chiesa ed il suo comportamento che non aiuta la società, ma non fa altro che causare altre lotte intestine.
68. Che pazzia!
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Tecnica
Acquaforte, guazzo e bulino
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Dimensioni
16 x 22 cm
Un frate sta andando in bagno dopo aver mangiato (si intuisce dal cucchiaio che ha nella mano destra). Intorno ci sono stampe religiose, oggetti preziosi, un manichino con abiti da donna e sullo sfondo ci sono dei frati in processione. Questa incisione è un ulteriore critica all’Ancient Régime che mostra come il frate viva come un nobile approfittando dell’ignoranza dei fedeli superstiziosi (simboleggiati dagli oggetti sulla destra) attraverso la manipolazione (rappresentata dalle maschere sulla sinistra).
69. Niente. Si vedrà
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Tecnica
Acquaforte, acquatinta brunita, guazzo e puntasecca
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Dimensioni
15,5 x 20,1 cm
La Morte è protagonista di questa incisione mentre porta un cartello con scritto “Niente“. È stata sconfitta da un esercito di spettri, dove spicca un uomo di chiesa con la testa di cane (simbolo dell’avarizia). La Morte ha una corona di paglia (simbolo della gloria data dal potere che scompare con il tempo). Dall’altro lato si vede Giustizia – con la sua caratteristica bilancia – che cerca di leggere ma non riesce a causa dell’oscurità. Questa incisione simboleggia come la società spagnola e la sua politica abbiano fatto moltissimi passi indietro dopo la guerra.
70. Non conoscono la strada
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Tecnica
Acquaforte, puntasecca, bulino e brunitoio
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Dimensioni
17,7 x 22 cm
Un gruppo di uomini in fila indiana sono legati tra loro con una corda al collo. Dal loro abbigliamento si capisce che sono dei nobili, preti, monaci ed altra gente simile. Stanno camminando a testa bassa lungo un percorso difficoltoso, seguendo una guida cieca. È un’incisione che simboleggia che loro non conoscono la strada costituzionale.
71. Contro il bene comune
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Tecnica
Acquaforte e brunitoio
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Dimensioni
17,7 x 22,1 cm
Il protagonista è un vampiro (in realtà è un frate con ali da pipistrello). Ha delle unghie lunghissime che simboleggiano l’avarizia, qui ritratto mentre scrive su un grande libro. Con la mano sinistra indica verso Dio, mentre sta seduto su una sedia del ‘600, antica come le sue idee. Ha i piedi su una boccia, un simbolo cristiano. Dietro si vedono persone disperate che rappresentano il popolo. È un’incisione con cui Goya indica come il clero abbia ancora più potere rispetto a prima dell’arrivo della guerra.
72. I risultati
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Tecnica
Acquaforte
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Dimensioni
17,9 x 22 cm
Seguito dell’incisione precedente, questa mostra un uomo disteso mentre due vampiri gli succhiano il sangue. Ne stanno arrivando altri ad unirsi. I vampiri sono una metafora delle tasse imposte da Ferdinando VII (soprattutto quelle religiose) che danno il colpo di grazia al popolo, ormai senza forze dopo la guerra.
73. Pantomima gattesca
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Tecnica
Acquaforte, bulino e brunitoio
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Dimensioni
17,9 x 21,9 cm
C’è un frate inginocchiato davanti ad un gatto disteso su un’ara, attorno al quale vola un gufo. In lontananza ci sono altri frati che guardano la scena. Il gatto simboleggia il furto e segue i consigli di un gufo, simbolo di ignoranza e non di saggezza. Ci sono anche due frati che lo consigliano e che rappresentano la corte di Ferdinando VII, avvolta nell’oscurità.
74. Questa è la cosa peggiore!
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Tecnica
Acquaforte e brunitoio
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Dimensioni
17,9 x 22 cm
Una volpe sta firmando un decreto con l’aiuto di un uomo di chiesa, messo in ginocchio mentre regge il calamaio. Ci sono tante persone che assistono, tra cui anche un prigioniero con degli stracci. Sul foglio c’è scritto Misera umanità/La colpa è tua.
75. Riunione di ciarlatani
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Tecnica
Acquaforte, guazzo o acquatinta, puntasecca e bulino
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Dimensioni
17,7 x 22,2 cm
C’è un uomo in ginocchio al centro della scena con la testa di uccello ed indossa degli abiti di chiesa. Dietro ci sono altre figure animalesche, tra cui una con una maschera sulla nuca. Questa incisione forse rappresenta il cardinale Luigi Maria di Borbone (figlio di Luigi di Borbone e Teresa Ballabriga, protettori di Goya quando era giovane), il quale ha accettato fin da subito l’autorità di Ferdinando VII ancora prima che fosse riconosciuto ufficialmente a Valencia. Le persone presenti nella scena rappresentano la corte reale.
76. L’avvoltoio carnivoro
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Tecnica
Acquaforte, bulino, brunitoio e puntasecca
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Dimensioni
17,7 x 22,1 cm
Un gigantesco avvoltoio è spinto a terra da un uomo con la forca, mentre dietro lo seguono diverse persone che sorridono tra civili e uomini di chiesa, L’avvoltio rappresenta le truppe napoleoniche cacciate dagli spagnoli. Per capire il senso di quest aincisione bisogna fare riferimento ai versi del poeta Arriaza nella Profezia dei Pirenei (quella a cui fa riferimento anche Il Colosso di Goya), uno scritto del 1808, dove c’è scritto:
“E fugge tra i tuoi guerrieri
Come in stormo di carniveri avvoltoi.”
Il Colosso di Francisco Goya
77. Si romperà la corda!
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Tecnica
Acquaforte, guazzo, acquatinta brunita e puntasecca
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Dimensioni
17,8 x 22,1 cm
Un uomo di chiesa cammina su una corda che sta per spezzarsi sotto al suo peso. La gente guarda la scena ed uno di loro ha notato che la fune sta per spezzarsi. Goya se la prende ancora una volta con la chiesa, ed in particolare con Papa Pio VII, che ha accettato di incoronare Napoleone a Parigi ed è dalla parte di re Ferdinando VII.
78. Si difende bene
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Tecnica
Acquaforte, puntasecca, bulino e brunitoio
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Dimensioni
17,9 x 21,9 cm
Un cavallo è accerciato da lupi e cerca di diferndersi come può. Il cavallo rappresenta la Spagna libera, mentre i lupi (che simboleggiano i sostenitori di Ferdinando VII) l’attaccano. Ci sono poi dei cani da guardia che osservano la scena assicurandosi che nessuno aiuti il cavallo.
79. La verità è morta
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Tecnica
Acquaforte e brunitoio
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Dimensioni
17,6 x 22,1 cm
Una donna giovane e bella a seno scoperto e con una corona d’alloro è morta. Lei è il simbolo della Verità. Attorno ci sono uomini di chiesa, pronti a seppellirla sotto terra. Un vescovo è a capo della funzione ed indica il cielo, come se la sua morte fosse un segno dal cielo. Sulla destra c’è una donna che piange per la morte di Verità, ed è Giustizia.
80. Resusciterà?
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Tecnica
Acquaforte e brunitoio
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Dimensioni
17,8 x 22 cm
Questa incisione è il seguito della precedente, dove la Verità forse può tornare in vita. Sta muovendo la testa ed accenna a rialzarsi. I nemici della chiesa sono forti. Alcuni di loro hanno la testa d’animale (si vede un sacerdote con un copricapo ed una faccia da maiale) pronti ad ucciderla di nuovo con le armi. Più in lontananza si vedono anche dei vampiri. La luce della Verità illumina un personaggio che prega per la sua resurrezione.
81. Mostro Feroce
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Tecnica
Puntasecca e brunitoio
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Dimensioni
17,5 x 21,6 cm
Questo animale non definito è legato alle incisioni:
In tutte queste incisioni sono rappresentate le forze che hanno oppresso la Spagna dopo il 1814.
82. Questa è la verità
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Tecnica
Acquatinta, brunitoio e puntasecca
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Dimensioni
17,7 x 21,9 cm
La Spagna del dopoguerra ed il dominio di Ferdinando VII che ha riportato il Paese ad idee antiche, non lasciano alcuna speranza di miglioramento. Qui Goya presenta un mondo idilliaco che è tutto il contrario della realtà, un luogo in cui la Pace mostra all’uomo che coltivando i frutti della Terra potrà recuperare vita e ricchezza.
Domande Frequenti Sui Disastri della Guerra
Che tecnica utilizza Goya per dipingere i disastri della guerra?
Goya per dipingere le incisioni de i disastri della guerra spesso utilizza acquatinta, burintoio e puntasecca.
Dario
Sono un blogger curioso ed appassionato di tecnologia. Il mio obiettivo è far conoscere i capolavori della storia dell’arte nell’era digitale.
Pittore italiano vissuto tra ‘500 e ‘600, attivo soprattutto a Roma. In seguito ad un omicidio ha vissuto a Napoli, Malta e Sicilia.
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