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Andy Warhol in mostra a Roma dal 25 Marzo 2016 al 25 Giugno 2016

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Andy Warhol in mostra a Roma dal 25 Marzo 2016 al 25 Giugno 2016
ArteWorld.

Restiamo ancora una volta in tema mostre e dopo aver scoperto tutti i dettagli inerenti alla mostra su Toulouse-Lautrec a Pisa, oggi facciamo un grande passo in avanti e andiamo a vedere quale importante evento ci aspetta nel 2016. Il protagonista di oggi è un artista che ha rivoluzionato completamente l’arte contemporanea con il suo stile e il suo carisma: Andy Warhol.

All’interno di questo articolo troverete tutti i dettagli inerenti alla mostra che da Marzo 2016 sarà a Roma ed avrà come protagonista questo artista eclettico e che ha lasciato un segno indissolubile nel mondo dell’arte contemporanea.

Mostra Andy Warhol Roma Marzo 2016 costo dettagli

Mostra Andy Warhol Roma Marzo 2016 (IMMAGINE ARTEWORLD)

Luogo dell’esposizione: Chiostro del Bramante, Roma

Data apertura mostra: 25 Marzo 2016

Data chiusura mostra: 25 Giugno 2016

Orari di apertura al pubblico: DA DEFINIRE

Costo biglietto: DA DEFINIRE

Nella Primavera del 2016 a Roma quindi ci sarà un evento imperdibile, carico di luci e colori, e renderà il Chiostro del Bramante un centro focale della Pop Art. Questo artista è stato una delle figure più popolari del ventesimo secolo ed ha influenzato il mondo dell’arte, della del cinema ed anche della pubblicità.

Tra i suoi lavori più popolari troviamo le serigrafie delle icone americane e non solo: tra queste quella di Marilyn Monroe è diventata un simbolo popolare ed è stata riadattata in tutte le salse sia per abbigliamento che come fonte d’ispirazione in ulteriori opere d’arte di altri artisti.

Warhol è stato attivo anche nel mondo della scultura, reinterpretando alcuni elementi della pubblicità e sfruttando l’influenza dei mass media nell’arte, mostrando un nuovo collegamento tra questi due mondi fino a quel momento non studiati in modo approfondito.

Se volete saperne di più su Andy Warhol, qui sotto trovate molto materiale che vi permetterà di scoprire tutti gli aspetti di questo genio dell’arte contemporanea.

Per qualsiasi evenienza, noi restiamo a vostra disposizione e potete contattarci lasciando un commento qui sotto. Senza dubbio si tratta di un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti della Pop Art, e Roma nel 2016 si appresta a diventare la cornice ideale per un evento irripetibile.

Andy Warhol in mostra a Roma dal 25 Marzo 2016 al 25 Giugno 2016
ArteWorld.


La morte di Socrate di Jacques-Louis David: analisi completa del quadro

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La morte di Socrate di Jacques-Louis David: analisi completa del quadro
ArteWorld.

Siamo quasi giunti al termine del nostro viaggio in compagnia del grande pittore Jacques-Louis David, il quale ci ha deliziato nelle ultime settimane grazie alle sue bellissime tele che abbiamo potuto scoprire attraverso le innumerevoli analisi che abbiamo realizzato sul nostro blogOggi andremo a studiare uno dei suoi quadri più popolari, intitolato “La morte di Socrate”.

All’interno di questo articolo andremo prima di tutto ad analizzare la composizione della scena, poi successivamente vedremo le scelte per cui David ha optato per la realizzazione di questa importantissima tela. Per approfondire ulteriormente questo artista e le sue opere, oltre a quello che riportiamo in questo articolo, potete cercare qualcosa di vostro interesse nel link immediatamente qui sotto.

La morte di Socrate Jacques-Louis David analisi

“La morte di Socrate” Jacques-Louis David

Data di produzione: 1787

Dimensioni: 129,5 x 196,2 cm

Dove si trova: Metropolitan Museum of Art, New York

Il quadro, come suggerisce il titolo, rappresenta la morte di Socrate, e per tutti i dettagli della storia, il pittore attinge a piene mani dal “Fedone” di Platone, il quale era strettamente legato al famoso Socrate.

In poche parole Socrate era stato accusato e successivamente condannato poiché si diceva che corrompesse i giovani di Atene con le sue idee e la sua filosofia, nettamente contrastante alla tradizionale mitologia greca e i fondamenti religiosi su cui si basava la società. La condanna per questo crimine fu la pena di morte, la qual venne eseguita attraverso la bevuta di cicuta, e nel quadro viene proprio rappresentato il momento in cui il filosofo si appresta a bere.

Socrate si mostra calmo e confidente piuttosto che terrorizzato per il fato designatoli, trasformando la propria fine in una vera e propria ultima lezione per i suoi allievi, che parleranno di lui nei secoli avvenire. Il protagonista viene rappresentato vecchio e vestito di bianco, mentre si trova seduto su un letto al centro della composizione e risalta grazie alla luce che proviene dall’esterno della scena; con una mano sta attingendo da veleno, mentre con l’altra sta gesticolando e nel contempo parla, ammonendo i suoi seguaci e dettando i suoi ultimi insegnamenti.

I suoi allievi sono delle persone che spaziano tra la giovinezza e la vecchiaia, e tutti quanti sono afflitti e terrorizzati dai successivi momenti che seguiranno da quello rappresentato dal pittore, a tal punto che il giovane che trattiene la coppa con la cicuta, si volta addirittura dall’altra parte per non guardare; un altro ancora si aggrappa a Socrate mentre un altro uomo invece lo guarda nei suoi ultimi momenti.

In poche parole questa è la descrizione dell’opera, ma adesso cerchiamo di capire com’è nato questo capolavoro. Prima di realizzare la suddetta tela, David cercò le fonti che avrebbero potuto aiutarlo a realizzare la scena senza alcun tipo di errore, ma sembrerebbe che ci siano alcune inesattezze rispetto alla storia narrata nei dialoghi di Platone:

  • Lo stesso Platone, alla morte di Socrate in realtà sarebbe stato un giovane ragazzo, mentre qui viene rappresentato barbuto e seduto ai piedi del letto.
  • L’aspetto di Socrate è volutamente idealizzato, reso molto più bello e plastico rispetto a quanto narrino le fonti.
  • Mancano tanti personaggi che nei dialoghi originali di Platone in realtà erano presenti; tra questi però, David ha lasciato presente Apollodoro, che appare anche nel testo originale.

Anche l’utilizzo del colore qui è volontario ed ha un significato ben preciso: i colori più accesi, come ad esempio il rosso e tonalità similari sono ben distaccati dal fulcro della scena, stanziandosi in particolare solo sulla cornice, per poi collimare nella veste scura dell’uomo che tiene la coppa di veleno in mano. Nella folla che si dispera, gli unici che sembrano apparentemente tranquilli sono Socrate e Platone, e per distinguerli dal resto della massa, il pittore gli dona due vesti color bianco tendente al blu.

Altro elemento interessante è la doppia firma da parte dell’artista: una si trova sotto la figura che stringe la gamba di Socrate, ovvero sotto Critone (che troviamo in forma estesa), mentre l’altra si trova sotto Platone, ma in questo caso, firma solo con le iniziali. Il significato della prima firma è legato alla somiglianza caratteriale che il pittore avverte nella figura di Critone, mentre l’altra sotto Platone sta a simboleggiare una sorta di ringraziamento per essere stato la fonte primaria per la realizzazione di questa scena.

La morte di Socrate di Jacques-Louis David: analisi completa del quadro
ArteWorld.

Michelangelo in mostra a Milano dal 30 Settembre 2015 al 10 Gennaio 2016

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Michelangelo in mostra a Milano dal 30 Settembre 2015 al 10 Gennaio 2016
ArteWorld.

Continuiamo ancora con ulteriori informazioni sulle mostre più interessanti che si tengono in questo 2015 e che si prolungheranno fino al 2016. Dopo aver visto la popolare mostra su Toulouse-Lautrec a Pisa, oggi ci spostiamo per un momento a Milano per approfondire il programma inerente ad un altro importante evento che ha per protagonista il celebre Michelangelo.

L’evento prende il nome di “D’après Michelangelo. La fortuna dei disegni per gli amici nelle arti del Cinquecento” e all’interno di questo articolo troverete tutti i dettagli inerenti a tale evento. Qualora voleste ulteriori delucidazioni, potete contattarci con un commento qui sotto e noi provvederemo al rispondervi nel minor tempo possibile.

Mostra Michelangelo Milano Settembre 2015 costo dettagli

Mostra Michelangelo Milano Settembre 2015 (IMMAGINE ARTEWORLD)

Luogo dell’esposizione: Castello Sforzesco, Milano

Data apertura mostra: 30 Settembre 2015

Data chiusura mostra: 10 Gennaio 2016

Orari di apertura al pubblico: Da Martedì a Domenica dalle 9.00 alle 19.30; Giovedì dalle 9.00 alle 22.30

Costo biglietto: 8,00€ Intero

Questa mostra va ad arricchire il palinsesto degli eventi in concomitanza con l’EXPO 2015 che a Milano ha portato un gran numero di turisti, i quali, oltre a visitare l’esposizione universale, potranno godere di alcune mostre artistiche come queste di notevole interesse.

Questo evento focalizzerà la propria attenzione su un nuovo volto di Michelangelo, molto più intimo e legato alle sue amicizie; attraverso un gran numero di lavori realizzati dallo stesso artista, il turista potrà scoprire una produzione grafica completamente nuova, composta da tanti disegni di diverso tema.

A rendere unica questa mostra è il contrasto tra due mondi che l’artista è riuscito a coniugare perfettamente nella propria carriera artistica: da una parte ci sono le grandi commissioni da parte dei più grandi collezionisti del tempo, e dall’altra parte relazioni meno famose con la nobiltà romana, documentata da questi disegni esposti.

Il percorso artistico alla base di questo evento è diviso in tre sezioni: nella prima sezione è presente il nucleo antico basato sui cosiddetti “fogli d’omaggio”, dove sono presenti tre opere dedicate al fiorentino Gherardo Perini. Successivamente, sempre in questa sezione è presente anche il disegno intitolato “Cleopatra” destinata all’amico Tommaso Cavalieri. Nella seconda sezione invece trovano spazio molte opere di diverso genere con tema mitologico. Nell’ultima sezione ci sono disegni destinati a Vittoria Colonna, Marchesa di Pescara, il cui legame con Michelangelo è stato messo in discussione ed è oggetto di studio tutt’ora.

Se desiderate scoprire qualcosa in più sul leggendario Michelangelo, troverete molto materiale interessante nel link qui sotto.

Andrete a questa mostra o attenderete qualche altro evento più “corposo” avente sempre per protagonista Michelangelo? Dite la vostra qui sotto con un commento e fateci sapere cosa ne pensate.

Michelangelo in mostra a Milano dal 30 Settembre 2015 al 10 Gennaio 2016
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Napoleone che attraversa le Alpi di Jacques-Louis David: analisi completa del quadro

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Napoleone che attraversa le Alpi di Jacques-Louis David: analisi completa del quadro
ArteWorld.

Siamo quasi giunti al termine del nostro viaggio in compagnia di Jacques-Louis David e delle sue magnifiche tele, che negli ultimi tempi ci hanno aiutato a scoprire un pittore poliedrico e anche la grande importanza dei quadri di quest’ultimo in un contesto così ampio come quello della Rivoluzione Francese. All’interno di questo articolo, oggi andremo a studiare il celebre “Napoleone che attraversa le Alpi”.

In questo articolo scopriremo tutti i dettagli inerenti a questo capolavoro, partendo dalla commissione dell’opera fino a giungere all’analisi stilistica, così da scoprire il significato di ogni piccolo dettaglio nascosto in questa celebre tela.

Napoleone che attraversa le Alpi versione Malmaison analisi

“Napoleone che attraversa le Alpi” Jacques-Louis David (versione Malmaison)

Data di produzione: 1801

Dimensioni: 261 x 221 cm

Dove si trova: Château de Malmaison, Rueil-Malmaison

Prima di tutto, scopriamo com’è nata quest’opera. Il soggetto è ancora una volta Napoleone, il quale è stato già immortalato in altre opere di David, ma questa volta viene rappresentato mentre varca le Alpi. Dopo aver preso il potere in Francia nel 1799, Napoleone decise di rafforzare la propria presenza anche in Italia, dato che era sotto il predominio austriaco.

Deciso più che mai a riconquistare la penisola italica, nel 1800 prese gli uomini che componevano l’esercito di riserva e attraversò le Alpi, proprio mentre gli austriaci stavano assediando Genova. Napoleone sperava di poter cogliere di sorpresa i nemici prendendo questa strada tra le Alpi, ma giunse troppo tardi per salvare dall’assedio Genova, però arrivando a combattere i nemici presso Montebello e poi successivamente a Marengo, dove eliminò completamente la minaccia austriaca.

In seguito alla vittoria, Napoleone decise di porsi in Italia come primo console, e questa scelta permise un appianamento nei rapporti con la Spagna ed in particolare con Carlo IV di Spagna. Da qui, nacque una florida alleanza che comportò anche diversi scambi di doni, e proprio tra questi oggetti, vennero richiesti anche delle opere di David come simbolo di questa unione.

Da qui nacque il quadro protagonista di questo articolo, ovvero “Napoleone che attraversa le Alpi”, di cui non esiste una sola versione, bensì in tutto cinque. Mentre l’originale venne richiesta come dono dagli spagnoli, tempestivamente Napoleone ordinò al pittore di realizzare altre tre versioni che vennero conservate in ulteriori località e precisamente:

  • Allo Château de Saint-Cloud (oggi si trova al Castello di Charlottenburg, Berlino)
  • Alla biblioteca di Les Invalides (oggi si trova al Palazzo di Versailles)
  • Al palazzo della Repubblica Cisalpina a Milano (oggi si trova alla collezione della Österreichische Galerie Belvedere)
  • L’ultima è stata prodotta da David e conservata fino alla sua morte all’interno del proprio laboratorio (oggi si trova al museo del Palazzo di Versailles)

La storia dietro la realizzazione di quest’opera è abbastanza complessa, ma cercheremo di riassumerla in poche righe senza eliminare i fatti salienti. Il pittore scelse di rappresentare Napoleone mentre attraversava le Alpi, ma prima di ciò, Napoleone voleva essere dipinto mentre passava in rassegna le truppe, cercando di essere esaltato nelle vesti di uno stratega di guerra.

La scena che poi è stata rappresentata è puramente idealistica, dato che in realtà Napoleone passò attraverso le Alpi mentre c’era bel tempo e mentre era caricato su un mulo e portato attraverso il passaggio da una guida. Non potendo rappresentare una scena del genere, David (spronato da Napoleone), decise di trasformare completamente la scena, ponendo il soggetto su un bellissimo cavallo, ed aggiungendo sulla roccia che si trova in primo piano i nomi di coloro che in precedenza avevano attraversato le Alpi, ovvero Annibale e Carlo Magno.

La realizzazione vera e propria del quadro ha visto diversi inconvenienti: primo tra tutti, il costante rifiuto da parte dello stesso Napoleone di voler posare seduto per il quadro, poiché voleva che il quadro mettesse in primo piano il suo carattere piuttosto che il suo aspetto fisico. Da questo problema allora nacque la necessità di sostituire il soggetto, e allora David utilizzò suo figlio mentre si trovava su una scala per ricalcare le linee base per la postura. Per i dettagli, come il cavallo e la divisa, fortunatamente il pittore poté utilizzare la divisa utilizzata da Napoleone a Marengo e prese come soggetti due cavalli del soggetto.

Adesso cerchiamo di descrivere la scena che ha rappresentato Jacques-Louis David: Napoleone viene dipinto mentre ha una divisa militare, un cappello bicorne in oro ed il suo corpo è avvolto in un vistoso mantello scosso da un forte vento. Il soggetto indica con la mano la destinazione, mentre guarda gli spettatori; il cavallo viene immortalato mentre impenna sulle zampe posteriori, quasi imbizzarrito. Sullo sfondo, con un po’ di attenzione, è possibile notare alcuni soldati che stanno scalando la montagna portando gli strumenti per la guerra.

Napoleone che attraversa le Alpi prima Versione Versailles analisi Napoleone che attraversa le Alpi seconda versione Versailles analisi Napoleone che attraversa le Alpi versione Charlottenburg analisi Napoleone che attraversa le Alpi Österreichische Galerie Belvedere analisi

Tra le cinque versioni, infine, ci sono delle piccole ma sostanziali differenze: ad esempio nella versione originale, ovvero quella di Malmaison, Napoleone ha un mantello color arancione, il cavallo è pezzato, il guanto di sfida è ricamato, il volto del soggetto è più giovane ed è presente la firma dello stesso pittore sulla corazza del cavallo. Nella versione conservata a Charlottenburg, Napoleone ha un mantello color rosso, il cavallo è differente, il volto di Napoleone è leggermente più rugoso forse per un accenno ad un sorriso ed infine sulla terra ci sono tracce di neve.

Nella prima versione di Versailles il cavallo è come quello della versione appena citata, il guanto di sfida è molto semplificato, l’espressione di Napoleone cambia ancora, mostrandosi più severo e tutta l’ambientazione è molto più scura. La versione di Belvedere è identica a quella di Versailles, mentre la seconda versione di Versailles presenta alcune differenza, come il mantello tendente al rosso, la sciarpa di Napoleone è azzurra, il soggetto appare più anziano e con i capelli più corti.

Napoleone che attraversa le Alpi di Jacques-Louis David: analisi completa del quadro
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Il giuramento degli Orazi di Jacques-Louis David: analisi completa del quadro

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Il giuramento degli Orazi di Jacques-Louis David: analisi completa del quadro
ArteWorld.

Siamo giunti ormai al termine del nostro viaggio in compagnia del pittore Jacques-Louis David, che negli ultimi mesi è stato protagonista indiscusso degli articoli sul nostro blog, attraverso accurate analisi e descrizioni delle sue opere più importanti. Oggi, a tal proposito, andremo a scoprire tutto quello che c’è da sapere sul capolavoro intitolato “Il giuramento degli Orazi”.

Questo quadro è in assoluto il più popolare in tutta la produzione artistica di David, e all’interno di questo articolo scopriremo la tecnica utilizzata, la descrizione del quadro e tante altre informazioni relative a tale lavoro.

Il giuramento degli Orazi Jacques-Louis David analisi descrizione

“Il giuramento degli Orazi” Jacques-Louis David

Data di produzione: 1784

Dimensioni: 329 x 424,8 cm

Dove si trova: Musée du Louvre, Parigi

Il quadro, fin dalla sua presentazione ha avuto un successo straordinario che si è prolungato fino ai giorni nostri, consacrando David come uno dei più grandi esponenti del Neoclassicismo. La scena rappresentata trae ispirazione da una leggenda del mondo romano, dove nel conflitto tra Roma ed Alba longa, tre fratelli combattenti appartenenti alla famiglia degli Orazi (quelli rappresentati nel quadro), decidono di porre fine al conflitto tramite un combattimento con altri tre fratelli avversari, appartenenti alla famiglia dei Curiazi.

David rappresenta proprio il momento in cui i tre Orazi si trovano di fronte al padre giurando di difendere Roma al costo della vita e il loro genitore trattiene le loro spade. Molto interessante però è anche la presenza di una delle due donne in basso a destra, ovvero Camilla, sorella dei tre Orazi la quale nel contempo è sposata con uno dei Curiazi, ed è disperata poiché sa che comunque vada perderà o i suoi fratelli o suo marito.

Il conflitto si conclude con due dei tre fratelli Orazi che vengono uccisi, ma uno sopravvive, li insegue e riesce a farli separare, uccidendoli uno ad uno successivamente.

David sceglie proprio una storia appartenente al mondo romano poiché nel 1774, grazie al Prix de Rome che ha vinto, ha potuto soggiornare per ben cinque anni a Roma, dove ha affinato le proprie tecniche e si è lasciato influenzare dal mondo romano, che riporta poi su tela, proprio come in questo caso o in un altro suo famoso quadro.

La selezione di questa scena è molto interessante, poiché oltre ad essere esplicitamente legata al neoclassicismo, è anche esaltatrice dello Stato piuttosto che della religione e la chiesa, proprio come auspicava il nuovo Stato nato con la Rivoluzione Francese.

Attraverso i colori, il pittore riesce a mettere in risalto i tre soldati protagonisti del quadro, rappresentati con dei colori decisi e puliti, e dipinti anche con la muscolatura tesa, decisa, senza alcuna remore o ripensamento, pronti a sacrificarsi per il bene di Roma. In netto contrasto sono le donne in basso a destra nella scena, che come già anticipato, sono la sorella Camilla e la loro madre, ritratte disperate per le possibili conseguenze; nella penombra, proprio accanto alle due donne, è rappresentata una terza donna che abbraccia i figli dei soldati.

La tecnica compositiva del quadro è molto importante, dato che, dopo accurate analisi sono stati scoperti molti punti interessanti degni di attenzione, come: lo sfondo, rispetto alla vicenda rappresentata è di secondaria importanza; quasi tutte le figure sono rappresentate di profilo, proprio come accadeva negli antichi ritratti nell’Antico Oriente; il punto di fuga è proprio il centro delle spade incrociate, ulteriormente enfatizzato anche dall’architettura alle spalle che centralizza la scena; gli uomini sono rappresentati con delle linee dritte e precise (e con un’espressione decisa), mentre le donne invece sono curve (con espressione mesta), che gli permette di staccarsi rispetto all’architettura alle spalle. Il quadro, infine è una esplicita esaltazione della simbologia legata al numero tre.

Il giuramento degli Orazi di Jacques-Louis David: analisi completa del quadro
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I quadri famosi di Jacques-Louis David: ecco l’elenco completo

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I quadri famosi di Jacques-Louis David: ecco l’elenco completo
ArteWorld.

Siamo giunti effettivamente alla fine del nostro viaggio in compagnia delle bellissime opere di Jacques-Louis David, pittore francese e celebre esponente del Neoclassicismo. Durante queste settimane abbiamo approfondito e studiato le sue opere più importanti, cercando di tracciare un percorso semplice ed efficiente, che permettesse a tutti di poter scoprire i punti fondamentali del suo stile.

All’interno di questo articolo troverete, proprio come abbiamo già fatto in passato anche con altri artisti come Caravaggio, Van Gogh, Monet e molti altri, l’elenco completo delle opere di cui abbiamo parlato sul nostro blog nelle scorse settimane. Qualora ci fossero delle opere che desideriate vengano aggiunte all’elenco di quelle analizzate, potete farcelo sapere qui sotto tramite un semplice commento.

Quadri famosi Jacques-Louis David

Quadri famosi Jacques-Louis David (IMMAGINE ARTEWORLD)

Prima di procedere oltre, vi indico qui sotto una grande selezione di libri e tanto altro materiale che vi permetterà di approfondire ulteriormente la vita e lo stile di Jacques-Louis David.

Per chi non avesse confidenza con questo genere di articoli, vi illustriamo il procedimento in pochi e semplici passi. Qui sotto troverete l’elenco completo delle opere realizzate da Jacques-Louis David e di cui abbiamo parlato nelle ultime settimane sul nostro blog; se nell’elenco c’è un opera in particolare che vi interessa, non dovete fare altro che premere sul titolo interessato e subito verrete indirizzati all’articolo che tratta quel quadro.

Detto questo, ecco i quadri più famosi di Jacques-Louis David:

Come già detto, per qualsiasi evenienza o correzione, siamo a disposizione e potete contattarci con un commento sotto questo articolo, o anche sotto l’articolo del singolo quadro.

I quadri famosi di Jacques-Louis David: ecco l’elenco completo
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Libri su Van Gogh: i documenti più interessanti sull’artista

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Libri su Van Gogh: i documenti più interessanti sull’artista
ArteWorld.

Dopo aver concluso il nostro viaggio in compagnia del pittore francese Jacques-Louis David e delle sue bellissime opere, adesso facciamo per un momento un passo indietro verso un altro ospite che abbiamo conosciuto tempo fa sempre sul nostro blog: Vincent Van Gogh.

Il leggendario pittore olandese, autore di più di 700 opere e che oggi è divenuto uno dei pittori più affermati e conosciuti all’interno della storia dell’arte moderna, lo abbiamo potuto conoscere grazie alla lunga serie di analisi delle sue opere che abbiamo realizzato qualche tempo fa.

Natura morta con Bibbia Van Gogh analisi

“Natura morta con Bibbia” Vincent Van Gogh

Torniamo per un momento a parlare di lui all’interno di questo articolo semplicemente per andare a scoprire qualche dettaglio in più inerente al suo stile e anche alla sua vita. Diversamente da come abbiamo fatto molte altre volte, all’interno di questo articolo parleremo solo di libri che parlano di Van Gogh, e che permetteranno, a coloro che sono interessati, di poter carpire ulteriori informazioni su questo discusso artista.

Molti di voi sapranno che tante delle notizie che ci sono giunte riguardo la vita del pittore olandese sono dovute soprattutto al costante scambio di missive tra lui e suo fratello Theo, il quale è stato un punto fondamentale nella difficile vita di Van Gogh; oggi è possibile andare a leggere tutte le lettere che sono giunte fino a noi per scoprire definitivamente qualche linea in più del carattere del tormentato pittore olandese, il quale vedeva nel fratello, l’unico faro di speranza in una vita che gli andava contro.

Qualora foste interessati a saperne di più su Vincent Van Gogh, qui sotto trovate una lunga serie di libri tutti dedicati al leggendario pittore olandese, e che vi forniranno informazioni aggiuntive oltre a quelle di cui abbiamo già parlato in precedenza sul blog.

Qualora voleste ulteriori dettagli, non esitate a contattarci qui sotto tramite un commento, e noi provvederemo a rispondere nel minor tempo possibile. Buona lettura a tutti.

Libri su Van Gogh: i documenti più interessanti sull’artista
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Tamara de Lempicka in mostra a Verona dal 20 Settembre 2015 al 31 Gennaio 2016

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Tamara de Lempicka in mostra a Verona dal 20 Settembre 2015 al 31 Gennaio 2016
ArteWorld.

Dopo aver terminato il nostro lungo viaggio in compagnia di Jacques-Louis David, adesso riprendiamo per un momento il resoconto completo delle mostre più importanti che ci sono nel nostro paese; a tal proposito, abbiamo realizzato un interessante articolo riassuntivo su tutte le mostre che hanno avuto inizio a Settembre 2015, ed oggi andremo a scoprirne un’altra, quella avente per protagonista Tamara de Lempicka.

All’interno di questo articolo, troverete tutti i dettagli inerenti a questo importante evento a Verona, compreso il costo del biglietto, gli orari di apertura e molto altro. Per scoprire molto altro su questa artista, qui sotto trovate un lungo elenco di libri e tante altre opere che possono interessarvi e possono contribuire a farvi conoscere meglio Tamara de Lempicka.

Mostra Tamara de Lempicka Verona Settembre 2015

Mostra Tamara de Lempicka Verona Settembre 2015 (IMMAGINE ARTEWORLD)

Luogo dell’esposizione: AMO Arena Museo Opera, Verona

Data di apertura della mostra: 20 Settembre 2015

Data chiusura mostra: 31 Gennaio 2016

Orari di apertura al pubblico: Il Lunedì dalle 14.30 alle 19.30; Da Martedì a Domenica dalle 9.30 alle 19.30

Costo biglietto. 13€ Intero

La grande mostra monografica dedicata a questa artista è molto interessante, dato che saranno esposte un grande corpus di 200 opere della stessa Tamara, che vanno da olii, poi disegni, per poi passare anche a fotografie, video e addirittura abiti. Nel lungo percorso pensato per questa esposizione, il percorso avrà inizio con le prime opere dell’artista realizzate negli anni ’20 a Parigi, fino a giungere successivamente agli sgoccioli della sua produzione negli anni ’50 del Novecento.

La grandezza di questa artista è stata soprattutto l’abilità nel saper legare il mondo dell’arte con quello della moda e della fotografia, fino a rendere i propri disegni delle vere e proprie icone di stile e che l’hanno resa immortale nel mondo dell’arte contemporanea. A rendere celebre il lavoro di Tamara de Lempicka sono stati anche i dipinti raffiguranti gli amanti della stessa donna, rappresentati nudi, carismatici e carichi di una forza sensuale che li hanno consacrati come dei simboli immortali nella lunga produzione di questa artista.

A rendere possibile ed incredibile ancora una volta questo evento è stato il complesso sistema di prestiti tra i vari musei nel mondo, che hanno permesso di unificare la grande produzione di questa artista a Verona. Ci andrete a questa mostra? Desiderate altri dettagli? Potete contattarci qui sotto tramite un semplice commento.

Tamara de Lempicka in mostra a Verona dal 20 Settembre 2015 al 31 Gennaio 2016
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Kazimir Malevič in mostra a Bergamo dal 2 Ottobre 2015 al 17 Gennaio 2016

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Kazimir Malevič in mostra a Bergamo dal 2 Ottobre 2015 al 17 Gennaio 2016
ArteWorld.

Continuiamo ad occuparci ancora una volta delle mostre più interessanti in Italia, e dopo aver scoperto tutti i dettagli inerenti alla mostra su Tamara de Lempicka, ora invece faremo un ulteriore passo in avanti per scoprire uno dei più grandi artisti contemporanei, ovvero Kazimir Malevič, protagonista indiscusso di un evento che si tiene a Bergamo per diversi mesi.

All’interno di questo articolo trovate tutti i dettagli su questo interessante evento con protagonista l’artista russo, tra cui costo di biglietto, orari di apertura e molto altro. Se desiderate saperne di più su questo artista, fautore del Suprematismo, qui sotto trovate tanto materiale che può fare al caso vostro.

Mostra Kazimir Malevič Bergamo Ottobre 2015 costo dettagli

Mostra Kazimir Malevič Bergamo Ottobre 2015 (IMMAGINE ARTEWORLD)

Luogo dell’esposizione: Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo

Data apertura mostra: 2 Ottobre 2015

Data chiusura mostra: 17 Gennaio 2016

Orari di apertura al pubblico: Da Martedì a Domenica dalle 9.00 alle 19.00; il Giovedì dalle 9.00 alle 22.00

Costo biglietto: 12,00€ Intero

Le opere che potranno essere visionate da tutti gli utenti sono circa 70 dello stesso Malevič ed accanto a questa interessante collezione di quadri è possibile scoprire anche alcuni elementi prodotti da ulteriori artisti russi dello stesso periodo, oltre ad interessanti documenti, video e molto altro che permetteranno di capire meglio l’atmosfera ed il periodo storico in cui vissero tali esponenti.

La scelta di realizzare questa mostra in questo anno è stato volontario, dato che si tiene proprio a cento anni dalla nascita del Suprematismo, una delle avanguardie storiche più importanti del Novecento e di cui lo stesso Malevič fu il fondatore e portabandiera.

Il grande percorso espositivo della mostra è molto interessante: si parte dagli esordi di Malevič, con una forte vicinanza dello stesso artista al simbolismo, con protagoniste diverse tele con alberi, paesaggi e molto altro. Successivamente si giunge alla sezione degli anni Dieci, dove sarà possibile scoprire invece la riedizione de “La Vittoria su sole”, importantissima opera che lega musica, arte, poesia e teatro realizzato da Malevič in compagnia con altri artisti, e dove si cominciano ad intravedere i primi elementi che poi comporranno il Suprematismo.

Successivamente si troveranno molte delle opere più importanti dello stesso Malevič, tra cui il celebre “Il Quadrato nero”. La mostra, senza dubbio, è un appuntamento immancabile per tutti gli amanti dell’arte contemporanea e del Novecento; ci andrete? Dite la vostra qui sotto con un commento.

Kazimir Malevič in mostra a Bergamo dal 2 Ottobre 2015 al 17 Gennaio 2016
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Alex Webb in mostra a Milano dal 24 Settembre 2015 al 21 Novembre 2015

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Alex Webb in mostra a Milano dal 24 Settembre 2015 al 21 Novembre 2015
ArteWorld.

Continuiamo ancora una volta a parlare di mostre che si tengono in Italia. Dopo aver parlato dell’evento con protagonista Tamara de Lempicka e dell’altra esposizione con protagonista Malevich, adesso invece ci spostiamo per un momento nel mondo della fotografia per scoprire tutto quello che bisogna sapere sull’evento che vede protagoniste le grandi opere del fotografo Alex Webb.

All’interno di questo articolo troverete tutto quello che bisogna sapere sulla mostra intitolata “Where Tomorrow is Yesterday”, dove gran parte delle fotografie di questo artista vengono esposte; se siete interessati alla storia dell’artista e al catalogo completo dei suoi bellissimi scatti, qui sotto troverete molto materiale di vostro

Mostra Alex Webb Milano Settembre 2015 costo dettagli

Mostra Alex Webb Milano Settembre 2015 (IMMAGINE ARTEWORLD)

Luogo dell’esposizione: Contrasto Galleria, Milano

Data apertura mostra: 24 Settembre 2015

Data chiusura mostra: 21 Novembre 2015

Orari di apertura al pubblico: Dal Martedì al Sabato dalle 15.00 alle 19.00

Costo biglietto: GRATIS

Alex Webb è un fotografo di fama internazionale proprio come Steve McCurry, il quale è stato un altro importante protagonista in questo 2015 con diverse mostre in ItaliaWebb ha realizzato delle foto famosissime soprattutto per l’utilizzo della luce e del colore molto deciso che dominano incontrastati all’interno delle sue opere. Partendo da un mondo degli anni Settanta, in cui il bianco e nero era la caratteristica predominante della fotografia, cercando un posto all’interno di questo mondo, Webb presto capì che sarebbe stata solo la luce ed il colore a consacrare le sue foto in modo unico.

La mostra ospitata presso la Contrasto Galleria è incentrata soprattutto sul mondo dell’India e delle foto che caratterizzano meglio questo mondo, attraverso degli scatti che mettono in risalto il suo stile inimitabile. Se apprezzate il mondo della fotografia, questo è senza dubbio un appuntamento irrinunciabile, e qualora ne voleste ancor di più, potete fermarvi presso il Cluster delle spezie all’Expo 2015 Milano per ammirare altre opere di questo straordinario fotografo.

Alex Webb in mostra a Milano dal 24 Settembre 2015 al 21 Novembre 2015
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Balthus in mostra a Roma dal 24 Ottobre 2015 al 31 Gennaio 2016

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Balthus in mostra a Roma dal 24 Ottobre 2015 al 31 Gennaio 2016
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Continuiamo ancora una volta il nostro viaggio in compagnia delle mostre più interessanti in Italia in questi ultimi mesi. Dopo aver scoperto tutti i dettagli sull’esposizione di Alex Webb e sulla mostra di Tamara de Lempicka, oggi andremo a vedere tutto quello che c’è da sapere su un altro importantissimo evento che si terrà proprio a Roma e vedrà protagonista un grande artista del Novecento: Balthus.

Per tutti coloro che non sapessero chi è questo artista, cercheremo di tracciare un breve riassunto all’interno di questo articolo, ma se volete saperne effettivamente di più, potete scoprire tutto quello che c’è da sapere nel link qui sotto, dove troverete tantissimi libri e materiale dedicato a questo artista.

Mostra Balthus Roma Ottobre 2015 costo dettagli

Mostra Balthus Roma Ottobre 2015 (IMMAGINE ARTEWORLD)

Luogo dell’esposizione:Scuderie del Quirinale, Roma

Data apertura mostra: 24 Ottobre 2015

Data chiusura mostra: 31 Gennaio 2016

Orari di apertura al pubblico: Da Martedì a Domenica dalle 10.00 alle 19.00

Costo biglietto: 12,00€ Intero

Questo evento è una grande mostra monografica che metterà al centro circa duecento opere di Balthus, pseudonimo di Balthasar Klossowski de Rola. La mostra sarà divisa in due parti, dove una sezione proprio alle Scuderie dove sarà possibile ammirare le opere più importanti di questo artista, mentre a Villa Medici invece sarà possibile scoprire tutte le tecniche che l’artista utilizzava per dare vita ai suoi capolavori, passando tra le fotografie,i modelli e anche all’importante lavoro nell’atelier.

Balthus fu sempre legato all’Italia, grazie a diversi viaggi che fece proprio nel nostro paese e che gli permisero successivamente di entrare in contatto con diverse realtà artistiche che portarono alla creazione di importanti capolavori che sarà possibile ammirare in questa mostra. Passando dal Realismo magico fino alla Metafisica, passando anche per la Nuova Oggettività Tedesca, traendo le caratteristiche fondamentali di ogni movimento artistico e rielaborandole in modo unico.

Se siete amanti della pittura del Novecento che si protrae fino ai giorni nostri, non potete assolutamente mancare a questo appuntamento nella Capitale, a cui lo stesso Balthus era eccezionalmente legato nell’evoluzione del suo percorso artistico.

Balthus in mostra a Roma dal 24 Ottobre 2015 al 31 Gennaio 2016
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La Muta di Raffaello Sanzio: analisi completa del quadro

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La Muta di Raffaello Sanzio: analisi completa del quadro
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Oggi cominciamo il viaggio in compagnia di un altro artista leggendario, le cui opere hanno scritto importantissime pagine della storia dell’arte: Raffaello Sanzio. Dopo aver completato l’itinerario tra le opere più importanti di Jacques-Louis David, oggi cominciamo questa nuova avventura in compagnia di questo importantissimo artista.

Il primo quadro che andremo ad analizzare è intitolato “La Muta” ed è una delle opere meno conosciute del maestro. Qualora voleste saperne di più, oltre a tutti i dettagli che vi proporremo all’interno di questo articolo, potete trovare qui sotto una vasta selezione di testi che vi permetteranno di approfondire la conoscenza dell’abilità e delle opere di Raffaello.

Raffaello Sanzio La Muta analisi

Raffaello Sanzio “La Muta”

Data di produzione: 1507

Dimensioni: 64 x 48 cm

Dove si trova: Galleria Nazionale delle Marche, Urbino

Per la prima volta che sentiamo parlare di quest’opera è quando è stato redatto l’inventario dei beni del cardinale decano Carlo de’ Medici nel 1666, il quale successivamente è stato trasferito prima a Palazzo Pitti, poi alla villa di Poggio a Caiano, per poi passare anche negli Uffizi nel 1773. Nel 1927 arriva ad Urbino dove è conservata tutt’ora.

L’opera è stata rubata nel 1975 insieme alla “Madonna di Senigallia” “Flagellazione di Cristo”, entrambe di Piero della Francesca, ma l’anno successivo tutte e tre sono state ritrovate integre.

L’opera probabilmente è stata commissionata da una famiglia locale di Firenze, forse i Della Rovere; si è giunta a questa conclusione poiché il soggetto rappresentato potrebbe essere Giovanna Feltria, moglie di Giovanni della Rovere. Adesso procediamo con l’analisi stilistica dell’opera.

La donna rappresentata è voltata di tre quarti verso sinistra, e senza dubbio ricorda l’altra celebre opera di Leonardo da Vinci, “La Gioconda”. Raffaello dimostra la propria abilità in modo sublime, dipingendo le mani della donna appoggiate sulla cornice inferiore del quadro, quasi come se fosse appoggiata ad un supporto non visibile allo spettatore.

La forte luminosità presente nel quadro e anche gli innumerevoli dettagli presenti nell’abbigliamento della donna, lasciano trasparire una forte influenza artistica proveniente dal mondo pittorico fiammingo; a proposito dell’abbigliamento, bisogna notare le bellissime tonalità dei vari strati delle vesti che si mescolano perfettamente, passando dal rosso fino a giungere alla camicia di lino che presenta diversi ricami color nero.

Alla mano destra, la donna porta un anello di una forma curiosa, probabilmente appartenente al mondo nordico e sono in netto contrasto con gli anelli di zaffiro e rubino presenti invece sulle dita della mano sinistra e che simbolicamente indicano castità e prosperità. Rimanendo sempre in tema di accessori, la protagonista indossa una un pendente con una croce in cui è incastonato uno smeraldo.

Grazie a delle analisi realizzate con strumenti molto avanzati, è stato possibile annotare che probabilmente ci sono state alcune modifiche posteriori al completamento dell’opera, tutte riconducibili al fatto di voler rendere la donna ancor più seria e composta.

Infine, il titolo del quadro, ovvero “La Muta” è molto interessante e tutt’ora è stato oggetto di innumerevoli studi: la posizione delle mani, l’indice alzato della mano sinistra, lo sguardo e l’espressione trasmettono una forte malinconia, forse legata ad un lutto per il quale la donna soffre, teoria sulla quale, molti storici e critici hanno concordato.

La Muta di Raffaello Sanzio: analisi completa del quadro
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Ritratto di Fedra Inghirami di Raffaello Sanzio: analisi completa del quadro

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Ritratto di Fedra Inghirami di Raffaello Sanzio: analisi completa del quadro
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Continuiamo a parlare ancora una volta delle tele di Raffaello Sanzio, il quale da pochissimo è diventato nostro ospite sul blog dopo una prima analisi del quadro “La Muta”. Oggi continueremo il nostro viaggio in compagnia di questo celebre artista del ‘500 parlando di un’altra importante opera intitolata “Ritratto di Fedra Inghirami”.

Se volete saperne di più su questo artista, come al solito, oltre alle complete analisi che realizziamo sul nostro blog, qui sotto trovate una vasta selezione di documenti, libri ed opere che vi permetteranno di conoscere al meglio Raffaello Sanzio.

Ritratto di Fedra Inghirami Versione Firenze Ritratto di Fedra Inghirami versione Boston

Data di produzione: 1514-1516 

Dimensioni: 90 x 62 cm

Dove si trova: Galleria Palatina, Firenze ed Isabella Stewart Gardner Museum, Boston

Nella piccola scheda che abbiamo appena scritto qui sopra, abbiamo riportato ben due località in cui si trova l’opera: non si tratta di un errore, ma vuol dire semplicemente che di questo quadro esistono ben due versioni differenti. Oggi, dopo innumerevoli studi, dato che i due lavori sono pressoché identici, non è stato ancora possibile classificare quale sia il prototipo e quale sia il lavoro finale.

Prima di procedere con l’analisi, ecco qualche informazione generale sul ritratto. Il soggetto rappresentato è Tommaso Inghirami, chiamato anche “Fedra”, il quale era un popolare studioso vissuto nel Cinquecento ed al servizio di Papa Leone X.

La versione di Boston è stata ritrovata proprio in Casa Inghirami, e successivamente venne acquistata dalla sede americana dove risiede tutt’ora, mentre quella che si trova alla Galleria Palatina, in un primo momento faceva parte della collezione del cardinale Leopoldo de’ Medici, e successivamente giunse a Palazzo Pitti, per poi andare a finire a Parigi per via dei furti effettuati da Napoleone, ed infine tornò a Firenze. Adesso procediamo con l’analisi stilistica dell’opera.

Il soggetto viene rappresentato su uno sfondo scuro e con delle vesti luminose, così da risaltare rispetto a tutto ciò che lo circonda; Raffaello sceglie di rappresentarlo di tre quarti e con lo sguardo pensoso, proprio come voleva la tradizione iconografica legata agli evangelisti.

Sulla scrivania alla quale è appoggiato il soggetto si trovano: un libro, un cofanetto, fogli ed anche un calamaio, alla quale probabilmente lo stesso soggetto aveva appena intinto la sua penna per scrivere. La sua espressione lascia intendere che stia cercando l’ispirazione per continuare a scrivere l’opera a cui si sta dedicando. Raffaello sceglie di rappresentare il soggetto in modo realistico, senza tralasciare alcun dettaglio, ed infatti riporta sul quadro anche lo strabismo all’occhio destro del soggetto.

Infine, secondo diversi studi effettuati sulle due opere, sembrerebbe che quella di Firenze potrebbe essere l’opera originale, mentre quella di Boston parrebbe solo una copia realizzata per la famiglia.

Ritratto di Fedra Inghirami di Raffaello Sanzio: analisi completa del quadro
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Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi di Raffaello Sanzio: analisi completa del quadro

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Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi di Raffaello Sanzio: analisi completa del quadro
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Proseguiamo ancora una volta nel nostro viaggio in compagnia delle opere di Raffaello Sanzio, e dopo aver scoperto un interessante ritratto con protagonista lo studioso Fedra Inghirami, oggi andremo a scoprire tutti i dettagli inerenti ad un altro ritratto con più soggetti riportati su tela. L’opera è intitolata “Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi”.

All’interno di questo articolo troverete tutti i dettagli inerenti a tale opera, tra cui la data di realizzazione della tela, le dimensioni e anche un’analisi stilistica; se siete curiosi di saperne di più su Raffaello Sanzio, qui sotto vi lasciamo come sempre una vasta scelta di libri che vi permetteranno di scoprire di tutto e di più su questo straordinario artista del ‘500.

Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi Raffaello analisi

“Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi” Raffaello Sanzio

Data di produzione: 1518

Dimensioni: 155,2 x 119 cm

Dove si trova: Galleria degli Uffizi, Firenze

L’opera venne realizzata per rappresentare il Papa Leone X alle nozze del nipote Lorenzo, il quale era Duca di Urbino, che si univa in matrimonio con una donna nobile francese chiamata Madeleine de La Tour d’Auvergne. L’opera successivamente venne spostata all’interno del Palazzo dei Medici, sempre visibile alla nobile famiglia.

L’opera di Raffaello piacque fin da subito a tutti, compresa alla dura critica del Vasari, il quale può essere considerato senza dubbio cronologicamente il primo storico dell’arteLo stesso critico, il quale era anche un pittore, realizzò una copia della tela di Raffaello nel 1536, ma a quanto pare, stando alle fonti, vennero realizzate ulteriori copie anche da altri artisti, tra cui spicca una versione di Andrea del Sarto.

Adesso passiamo ad analizzare per bene il quadro: il Papa è al centro della composizione, abbigliato con una veste di velluto finemente decorata, mentre si trova seduto ad un tavolo su cui vi è un drappo rosso, dipinto con un colore leggermente più chiaro e che risalta di più. Aguzzando la vista, è possibile notare che sul pomello della sedia su cui si trova il Papa, vi è riflesso il resto della stanza.

Differentemente dalla tradizione, Raffaello sceglie di realizzare questo ritratto con il Papa in diagonale, mentre quest’ultimo non si trova in posa ma sta leggendo un codice miniato, e per apprezzarne al meglio i dettagli sta utilizzando una lente di ingrandimento. Accanto al libro si trova anche una campanella che il Papa utilizza di solito per richiamare la servitù per qualsiasi eventualità. La campana ed il libro finemente decorati alludono al forte interesse da parte di Leone X all’arte e alla sua attività di mecenate e difensore degli artisti.

Gli altri due soggetti sono due cardinali cugini, ovvero Giulio de’ Medici, (a sinistra del Papa) e Luigi de’ Rossi (a destra); stando agli ultimi studi effettuati sull’opera, sembra che queste due figure siano state aggiunte in un secondo momento, e probabilmente sono state realizzate non dallo stesso Raffaello ma anche da un suo aiutante, Giulio Romano. Le tre figure sono connesse tra di loro per mezzo della gestualità, ed infatti Luigi de’ Rossi tocca lo schienale del Papa, mentre Giulio de’ Medici è molto vicino al pontefice; se da una parte i tre soggetti sono collegati fisicamente, i loro sguardi invece sono rivolti in tre direzioni diverse.

Il rosso e le sue varianti dominano l’intera composizione, e l’atmosfera di tranquillità mista al forte prestigio papale hanno reso quest’opera un vero capolavoro.

Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi di Raffaello Sanzio: analisi completa del quadro
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Brueghel in mostra a Bologna dal 2 Ottobre 2015 al 28 Febbraio 2016

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Brueghel in mostra a Bologna dal 2 Ottobre 2015 al 28 Febbraio 2016
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Stacchiamoci un momento dal nostro nuovo viaggio in compagnia delle opere di Raffaello Sanzio per tornare a parlare ancora una volta degli eventi artistici in Italia che in questi mesi terranno compagnia agli interessanti estimatori di arte. Dopo tutti i dettagli riportati sulla mostra di Balthus a Roma oggi ci trasferiamo a Bologna per parlare della mostra con protagonista una dinastia fiamminga di grandissima importanza: i Brueghel.

Se volete saperne di più su questa dinastia, qui sotto trovate una vasta scelta di libri che vi permetteranno di approfondire la vostra conoscenza di questa famiglia; inoltre, cercheremo all’interno di questo articolo di riportare tutti i dettagli fondamentali sull’evento che la interessa.

Mostra Brueghel Bologna Ottobre 2015 costo dettagli

Mostra Brueghel Bologna Ottobre 2015

Luogo dell’esposizione: Palazzo Albergati, Bologna

Data apertura mostra: 2 Ottobre 2015

Data chiusura mostra: 28 Febbraio 2016

Orari di apertura al pubblico: Da Lunedì a Domenica dalle 10.00 alle 20.00

Costo biglietto: 13,00€ Intero

La mostra è intitolata “Brueghel. Capolavori dell’arte fiamminga” ed è concentrata soprattutto sulla storia evolutiva della pittura fiamminga, legata al nome della dinastia Brueghel, che ebbe un ruolo fondamentale all’interno della storia dell’arte tra il XVI ed il XVII secolo.

La mostra permetterà di scoprire lo stile pittorico di questa dinastia, dando all’osservatore la possibilità di scoprire da vicino capolavori di tanti artisti diversi, tra cui opere di Pieter Brueghel il Vecchio, Pieter Brueghel il Giovane, Jan Brueghel il Vecchio, Jan Brueghel il Giovane, Abraham Brueghel e così via.

Attraverso questa grande collezione sarà possibile rivivere a tutti gli effetti l’età d’oro della pittura fiamminga, grazie anche ad un elaborato percorso che permetterà di scoprire i caratteri fondamentali della pittura di ciascuno degli artisti presenti all’interno della mostra.

L’evento durerà circa quattro mesi, ed è un’occasione unica per scoprire tanti capolavori legati al mondo artistico fiammingo, il quale ha avuto un ruolo fondamentale anche all’interno del percorso evolutivo della pittura italica. Ci andrete a questa mostra? Fateci sapere cosa ne pensate qui sotto con un commento. Per qualsiasi evenienza, restiamo a disposizione.

Brueghel in mostra a Bologna dal 2 Ottobre 2015 al 28 Febbraio 2016
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Madonna Conestabile di Raffaello Sanzio: analisi completa del quadro

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Madonna Conestabile di Raffaello Sanzio: analisi completa del quadro
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Continuiamo il nostro viaggio in compagnia di Raffaello Sanzio, dopo aver preso una brevissima pausa per scoprire tutti i dettagli inerenti alla mostra a Bologna sull’arte fiamminga e la dinastia BrueghelOggi, continueremo con le nostre analisi dei quadri di Raffaello, andando a studiare tutto quello che riguarda un’importante opera intitolata “Madonna Conestabile”.

All’interno di questo articolo troverete tutto quello che bisogna sapere su questa tela, partendo dalla data di realizzazione fino a giungere ad una precisa e semplice analisi stilistica.

Madonna Conestabile Raffaello Sanzio analisi

“Madonna Conestabile” Raffaello Sanzio

Data di produzione: 1504

Dimensioni: 18 x 18 cm

Dove si trova: Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo

Dopo alcuni accurati studi, sembrerebbe che quest’opera sia attribuibile ad un Raffaello giovane, ma ancora non ci sono prove a sufficienza per provare questa teoria. L’opera viene citata per la prima volta all’interno di un documento che elenca le proprietà dei Conestabile di Perugia, e successivamente nel 1871 la stessa tela è stata data alla moglie di Alessandro II di Russia, spiegando così come mai l’opera si trova attualmente in Russia.

Dopo aver studiato quella che è la storia della sua locazione, adesso cerchiamo di effettuare una breve analisi stilistica. Al centro della composizione vengono ritratti la Madonna con il braccio il Bambino, e quest’ultimo viene rappresentato mentre sta sfogliando un libro; il movimento di entrambi i personaggi è molto reale e fluido e non meccanico e dona una grande naturalità a tutta la scena.

La Vergine viene rappresentata con la veste rossa e azzurra, mentre sta guardando suo figlio serenamente e con uno sguardo materno (ma anche perplesso) e con la schiena inclinata cercando di avvicinarsi al Bambino che sta sfogliando il libro.

Sullo sfondo è possibile scoprire invece un paesaggio naturale, dove alle normali colline si alternano anche dei monti innevati in lontananza; a rendere più forte l’idea che la scena sia ambientata in Inverno è la presenza di alberi secchi alle spalle dei due soggetti.

Nel quadro si scontrano armonia e malinconia: la prima è facilmente intuibile attraverso la serenità trasmessa dai soggetti e dall’ambientazione, mentre è possibile intravedere della malinconia nello stesso sguardo di Maria, la quale probabilmente sta leggendo sul libro le profezie sulla morte di Gesù per la salvezza dell’uomo.

Madonna Conestabile di Raffaello Sanzio: analisi completa del quadro
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Sacra Famiglia Canigiani di Raffaello Sanzio: analisi completa del quadro

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Sacra Famiglia Canigiani di Raffaello Sanzio: analisi completa del quadro
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Proseguiamo ancora ua volta il nostro viaggio tra le bellissime opere di Raffaello Sanzio, leggendario artista del Cinquecento, il quale è stato uno dei più grandi pittori della storia dell’arte moderna ed è stato anche uno dei più imitati e studiato in assoluto. Il quadro che andremo a studiare oggi è intitolato “Sacra Famiglia Canigiani”.

All’interno di questo articolo trovate tutti i dettagli inerenti a questo lavoro di Raffaello, ma se volete saperne di più riguardo a questo artista, qui sotto trovate una vasta selezione di libri che potrebbero fare al caso vostro.

Sacra Famiglia Canigiani Raffaello Sanzio analisi

“Sacra Famiglia Canigiani” Raffaello Sanzio

Data di produzione: 1507

Dimensioni: 131 x 107 cm

Dove si trova: Alte Pinakothek, Monaco di Baviera

Prima di tutto parliamo della storia relativa all’arrivo di questa tela in Germania. L’opera è stata realizzata per il fiorentino Domenico Canigiani (da cui il nome del quadro) e successivamente andò a finire all’interno della collezione dei Medici, i quali la donarono a Giovanni Guglielmo del Palatinato e sua moglie per il loro matrimonio. Da qui giunge a Düsseldorf, fino a che, nel 1801, per evitare i furti artistici che Napoleone stava perpetuando con le sue campagne militari, la tela venne trasferita a Monaco, dove si trova ora.

Adesso passiamo all’analisi stilistica dell’opera. I protagonisti della tela sono la Sacra Famiglia con l’aggiunta di Elisabetta e Giovanni Battista; tutti i personaggi formano una composizione piramidale, dove è lo stesso Giuseppe a rappresentare il culmine di questa piramide. La forte importanza che viene data al padre terreno di Gesù è dovuta al fatto che nel XVI secolo il culto legato alla sua figura stava guadagnando una popolarità sempre maggiore.

Le figure sono molto complesse nei loro movimenti e sembrano tutte legate tra loro in un’unione geometrica e raffinata (basti guardare Gesù e Giovanni Battista che giocano tra loro); allo stesso tempo vi sono gli sguardi di tutti i personaggi che fungono da collegamento reciproco tra loro.

Nonostante l’opera sia di forte impatto religioso, Raffaello riesce a trasformare la scena rendendola familiare e dolce tramite la gestualità e gli sguardi citati precedentemente. Il paesaggio, infine, sembra ricordare quello del mondo veneto e i colori utilizzati sono molto brillanti e accesi.

Sacra Famiglia Canigiani di Raffaello Sanzio: analisi completa del quadro
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Messa di Bolsena di Raffaello Sanzio: analisi completa dell’affresco

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Messa di Bolsena di Raffaello Sanzio: analisi completa dell’affresco
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Proseguiamo anche oggi il nostro viaggio in compagnia delle principali opere di Raffaello Sanzio, leggendario pittore del Cinquecento che negli ultimi giorni stiamo imparando a conoscere meglio mediante diverse analisi stilistiche dei suoi lavori più importanti. Oggi, per continuare il nostro itinerario, andremo a studiare la “Messa di Bolsena”.

All’interno di questo articolo troverete la storia completa che ha portato alla realizzazione di questo importante affresco, per poi passare all’analisi stilistica, cercando di carpire dai dettagli le informazioni più importanti. Per qualsiasi dettaglio aggiuntivo o informazione, potete contattarci qui sotto tramite un commento.

Messa di Bolsena Raffaello Sanzio analisi

“Messa di Bolsena” Raffaello Sanzio

Data di produzione: 1512

Dimensioni: 500 x 660 cm

Dove si trova: Musei Vaticani, Città del Vaticano

L’opera si trova all’interno dei Musei Vaticani (nella Stanza di Eliodoro), di cui abbiamo già parlato all’interno di un altro articolo. L’affresco è stato progettato circa un anno prima, mentre altri lavori all’interno della Stanza della Segnatura erano ancora in atto.

I soggetti rappresentati all’interno di questo lavoro sono tutti legati a dei miracoli e la volontà di rappresentare proprio queste persone è stato un atto volontario: dato che la Chiesa stava perdendo terreno contro i francesi ed addirittura aveva perso Bologna; queste sconfitte, oltre che togliere terreno al Pontefice, non faceva altro che rendere sempre più debole l’influenza della Chiesa in Italia. Per rappresentare questo duro periodo che la chiesa stava affrontando, allora il Pontefice ordina a Raffaello di includere all’interno dell’affresco le persone legate ad interventi miracolosi.

Nel bel mezzo del lavoro, proprio nel 1512, in un momento in cui il Papa Giulio II stava temporaneamente ottenendo qualche trionfo, decise di farsi ritrarre all’interno degli affreschi di Raffaello in modo più netto, così da risaltare maggiormente rispetto a tutti gli altri personaggi rappresentati.

La scena rappresentata fa riferimento al Miracolo eucaristico di Bolsena avvenuto nel 1263: stando alla tradizione, un sacerdote boemo non credeva nella conversione del Corpo di Cristo in pane eucaristico e del Sangue di Cristo in Vino, fino a che, proprio durante la messa vide che dall’ostia cominciò a gocciare sangue; da qui nacque nel 1624 la festa del Corpus Domini.

Tutti i personaggi inclusi all’interno dell’affresco non sono legati a rigidi canoni simmetrici che renderebbero la scena troppo macchinosa, bensì Raffaello li rappresenta con estrema naturalezza (proprio come accade anche in altri suoi lavori), e organizzando bene le masse presenti ai lati. Nonostante l’avvenimento del miracolo, il volto dei protagonisti non è sorpreso, quasi come se tutto quello che sta accadendo fosse vissuto solo a livello interiore.

L’ambiente che ospita questa scena è una basilica di cui non si intravede la punta. Nella parte centrale è presente il sacerdote boemo che sta celebrando la messa, con al seguito alcuni chierichetti. Proprio davanti al sacerdote si trova inginocchiato Giulio II, riconoscibile attraverso il suo sgargiante abbigliamento e differenziabile dalla massa poiché si trova con i gomiti appoggiati su un cuscino decorato con le nappe agli angoli; anche al seguito di Giulio II sono presenti dei cardinali.

Coloro che sembrano più sorpresi in assoluto dell’evento che sta accadendo sono proprio i partecipanti alla messa che si trovano sulla sinistra della scena, dove alcuni di loro sono in piedi, sbalorditi ed altri invece sono seduti, attoniti.

Il colore utilizzato all’interno di questo lavoro è molto interessante: ci sono molti colori sgargianti che mettono in contrasto varie sezioni dell’affresco, come la tonalità utilizzata per l’altare o anche i colori utilizzati per l’abbigliamento dei presenti, che rendono quest’opera un vero capolavoro e di grande complessità di realizzazione.

Messa di Bolsena di Raffaello Sanzio: analisi completa dell’affresco
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Raffaello, Parmigianino e Barocci in mostra a Roma dal 2 Ottobre 2015 al 10 Gennaio 2016

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Raffaello, Parmigianino e Barocci in mostra a Roma dal 2 Ottobre 2015 al 10 Gennaio 2016
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Proprio in concomitanza con le nostre analisi delle principali opere di Raffaello Sanzio, eccovi i dettagli di un importante evento a Roma che vede protagonista questo illustre artista del Cinquecento insieme ad altre due importanti figure dell’arte italica moderna: il Parmigianino e Barocci. Oltre a questo evento, se siete interessati alla figura di Raffaello, non potete perdere la mostra che lo riguarda a Torino.

All’interno di questo articolo troverete tutti i dettagli inerenti a tale evento, che senza dubbio si prospetta come una delle mostre più interessanti di fine 2015 ed inizio 2016.

Mostra Raffaello Parmigianino Barocci Roma Ottobre 2015 costo dettagli

“Raffaello, Parmigianino, Barocci. Metafore dello sguardo” (IMMAGINE ARTEWORLD)

Luogo dell’esposizione: Musei Capitolini, Roma

Data apertura mostra: 2 Ottobre 2015

Data chiusura mostra: 10 Gennaio 2016

Orari di apertura al pubblico: Tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30

Costo biglietto: 15,00€ Intero

La mostra di cui vi parliamo all’interno di questo articolo è intitolata “Raffaello, Parmigianino, Barocci. Metafore dello sguardo”, ed è molto interessante, poiché permetterà al visitatore di poter scoprire un gran numero di opere di questi artisti.

Il percorso espositivo dell’evento è stato concepito con il fine di mostrare quale fosse il rapporto che legava la figura del Parmigianino con Raffaello, e successivamente anche il rapporto che intercorreva tra il Barocci e Raffaello. Entrambi gli artisti protagonisti di questo evento, vengono annoverati anche dalle fonti più antiche come gli eredi per eccellenza di Raffaello, e attraverso questa mostra verranno mostrati al pubblico quali sono i motivi di questa nomea.

Questi due seguaci di Raffaello furono legati a Roma soprattutto grazie alla loro carriera artistica, e nella loro costante ricerca che li portò a migliorarsi esponenzialmente, arrivarono quindi ad essere considerati effettivamente degli artisti degni di essere collegati all’abilità del leggendario pittore di Urbino.

La mostra di cui stiamo parlando mette in primo piano soprattutto vari lavori di questi artisti come disegni, acqueforti, dipinti e anche rilievi antichi, in modo tale che lo spettatore possa avere una panoramica completa dell’evoluzione artistica che hanno effettuato i protagonisti della mostra.

Ci andrete? Dite la vostra qui sotto con un commento. Per qualsiasi evenienza, noi restiamo a disposizione e potete contattarci scrivendo proprio qui sotto all’articolo.

Raffaello, Parmigianino e Barocci in mostra a Roma dal 2 Ottobre 2015 al 10 Gennaio 2016
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Paul Gauguin in mostra a Milano dal 28 Ottobre 2015 al 21 Febbraio 2016

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Paul Gauguin in mostra a Milano dal 28 Ottobre 2015 al 21 Febbraio 2016
ArteWorld.

Continuiamo a rilasciare informazioni fondamentali sul mondo dell’arte e sulle esposizioni attualmente attive in Italia per tutti gli appassionati delle mostre. Dopo aver parlato di un’interessante mostra con protagonisti il Parmigianino, Carrocci e Raffaello, ora invece andremo a scoprire tutto quello che riguarda un altro fondamentale evento che avrà per protagonista Paul Gauguin.

Se non sapete di chi stiamo parlando, oltre a tracciare un breve riassunto sull’importanza di questo artista francese nel mondo della storia dell’arte moderna, qui sotto troverete un link con all’interno tantissimi documenti che potranno aiutarvi a capire meglio di chi stiamo parlando e qual’è stato il suo ruolo nel mondo artistico.

Mostra Paul Gauguin Milano Ottobre 2015

Mostra Paul Gauguin Milano Ottobre 2015 (IMMAGINE ARTEWORLD)

Luogo dell’esposizione: Mudec- Museo delle Culture, Milano

Data apertura mostra: 28 Ottobre 2015

Data chiusura mostra: 21 Febbraio 2016

Orari di apertura: Lunedì dalle 14.30 alle 19.30; Martedì, Mercoledì,Venerdì e Domenica dalle 9.30 alle 19.30; Giovedì e Sabato dalle 9.30 alle 22.30

Costo biglietto: 12,00€ Intero

La mostra è intitolata “Gauguin. Racconti dal paradiso” ed è completamente incentrata sul popolare artista francese che abbiamo già incontrato di sfuggita analizzando alcune delle opere di Vincent Van Gogh.

Questo evento è una vera e propria mostra monografica su questo artista, ed attraverso 70 opere provenienti da più di 12 musei internazionali e anche delle collezioni private, sarà possibile poter scoprire da vicino questo artista, sia per i neofiti, sia per coloro che sono appassionati dell’Impressionismo (i cui protagonisti d’altronde sono protagonisti di una mostra a Roma) e delle personali reinterpretazioni dello stesso movimento artistico da parte degli artisti, proprio come nel caso di Gauguin.

Il percorso espositivo di questa mostra permetterà di scoprire attraverso il confronto di diverse opere di Gauguin le sue fonti di ispirazione e successivamente scoprire l’evoluzione e la trasformazione del suo stile artistico.

La mostra promette di essere davvero molto interessante. Ci andrete? Dite la vostra con un commento sotto questo articolo oppure se volete ulteriori informazioni potete sempre contattarci qui sotto sempre tramite un commento.

Paul Gauguin in mostra a Milano dal 28 Ottobre 2015 al 21 Febbraio 2016
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